ROMA - Il 2017 sarà un anno record per la diffusione delle auto ibride in Italia. E il gruppo Toyota (Toyota più Lexus), com’è facile immaginare, si...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una crescita inarrestabile, dunque, che conferma ciò che gli analisti più accreditati sostengono ormai da tempo: le motorizzazioni ibride rappresentano una soluzione inevitabile per rinnovare un parco auto circolante molto anziano e sono destinate ad aggravare sempre più la crisi del diesel, penalizzato – vale la pena ricordarlo – non tanto da limiti tecnici, ma dall’ondata di discredito che l’ha investito, da scelte demagogiche di numerose amministrazioni e dalla decisione di molte case automobilistiche di dirottare gli investimenti più cospicui sull’evoluzione dell’ibrido e dell’elettrico tout court (per non dire della guida autonoma).
Ma torniamo al boom Toyota. Il successo di vendite registrato a ottobre in Italia riguarda tutti i segmenti di mercato: tra le auto piccole (segmento B), ad esempio, Yaris si è confermata nella top 3 con una quota dell’8,1%, grazie proprio alla spinta della versione ibrida, che ha “democratizzato” la sofisticata tecnologia della doppia motorizzazione – benzina più elettrico - offrendo a tutti la possibilità di accedervi. Soprattutto, la “spinta” della versione ibrida ha contribuito a collocare la Yaris al quinto posto assoluto nella classifica generale delle auto più vendute in Italia a ottobre, classifica che vede al comando la Fiat Panda con 13.285 unità, davanti a Lancia Ypsilon (4.494), Citroën C3 (4.426) e Volkswagen Golf (4.130). Alle spalle di Yaris, quinta con 3.626 unità, Fiat 500X (3.385), Peugeot 208 (3.363), Renault Clio (3.258), Fiat 500 (3.169) e Jeep Renegade (3.063).
Nel segmento C, e in particolare tra i Suv, spicca la performance di C-HR, vero fenomeno del mercato degli ultimi mesi, che ha fatto segnare il 10,8% di quota. A ottobre la mix di vendite hybrid del gruppo giapponese ha toccato quota 72%: praticamente 3 auto su 4 sono ormai ibride. E sono quasi 170.000 gli italiani che hanno scelto un modello a doppia motorizzazione Toyota o Lexus.
Il fenomeno va tuttavia spiegato anche con le iniziative di promozione commerciale varate dalla filiale italiana del gruppo di Nagoya, ovvero la campagna “Hybrid Bonus”, che prevede un contributo fino a 9.000 euro per chi decide di passare all’ibrido permutando o rottamando un qualsiasi modello diesel. “E’ andata molto bene” – informa un comunicato di Toyota Italia – e infatti la promozione verrà prolungata anche nel mese di novembre, assicurando ancora incentivi cospicui, come i 5000 euro promessi a chi acquista una Yaris ibrida e rottama una vecchia auto a gasolio.
Al di là degli incentivi, che rappresentano indubbiamente una forte spinta alla domanda, va comunque riconosciuto al colosso giapponese di essere leader di un settore inesplorato fino a 20 anni fa, quando un team di mille ingegneri guidati dal lungimirante Takeshi Uchiyamada, mise a punto la Prius, prima auto ibrida di serie mai realizzata, giunta oggi alla quarta generazione in un crescendo di successi tecnici e commerciali. Grazie a quel progetto pionieristico sviluppatosi tra il 1994 e il 1997, il gruppo Toyota è oggi leader mondiale dell’ibrido, e in Europa il 40% delle vendite dei due marchi riguarda appunto auto ibride: le uniche, assieme alle (poche) elettriche in produzione, in grado di garantire un funzionamento a zero emissioni in città per oltre il 50% del tempo, senza la necessità di ricarica esterna e, di conseguenza, le uniche ammesse nelle sempre più diffuse ZTL, spesso con parcheggi gratuiti e – in alcune regioni e con modalità diverse – esentate dal bollo.
Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia