Infiniti Prototype 9, a Pebble Beach il futuro del marchio in una show car del passato

La Infiniti Prototype 9 svelata a Pebble Beach
PEBBLE BEACH - Un marchio giovane che gioca con il tempo. È Infiniti, il brand di lusso di Nissan che presenta al Concorso di Eleganza di Pebble Beach la Prototype 9, show...

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PEBBLE BEACH - Un marchio giovane che gioca con il tempo. È Infiniti, il brand di lusso di Nissan che presenta al Concorso di Eleganza di Pebble Beach la Prototype 9, show car ispirata alle monoposto da gran premio degli anni ’40, ben prima che in Europa si sentisse parlare del nome Nissan, figuriamoci di quello Infiniti apparso per la prima volta nel 1989.

 

Un passato sconosciuto, ma prezioso. La Prototype 9 si ispira anche alla Prince R380, un’auto da corsa categoria Sport apparsa a metà degli anni ’60 e che riprendeva i concetti della Porsche 906. La Prince fu poi inglobata dalla Nissan e Infiniti punta a recuperarne la tradizione i valori esponendo, accanto alla Prototype 9, l’unico esemplare ancora esistente della R380, restaurato dalla Nismo. Anche il nome ha un significato ben preciso: il numero 9 infatti in giapponese si pronuncia “kyuu”, in modo molto simile a Q, lettera con la quale Infiniti denomina, accompagnandolo con numeri e una X nel caso si tratti di un crossover, i suoi modelli.

Anche lo stile, frutto del lavoro congiunto di più centri stile sotto la direzione di Alfonso Albaisa, il responsabile del design Infiniti, è un mix di retrò e attualità, in particolare per la calandra a doppia luna e per la nervatura che parte dalla zona anteriore e arriva fino all’abitacolo. Originali le branchie laterali e la forma posteriore fortemente rastremata e simile a quella di un aeroplano.

Stile “ruggente”, con il motore elettrico. La Prototype 9 è un mix di passato e futuro anche tecnicamente. Le ruote, ad esempio, sono da 19 pollici con cerchi a raggi con bloccaggio centrale e le sospensioni davanti usato la balestra trasversale e dietro il ponte De Dion, ma con ammortizzatori rotanti idraulici. Il telaio è in longheroni d’acciaio con pannelli in alluminio, lo sterzo non è servoassistito, così come i freni a disco. Anche l’abitacolo nello stile è retrò, con tre strumenti sistemati sul piantone del volante.

La vettura è lunga 4,33 metri, ha un passo di 2,7 metri e pesa 890 kg, per il 57% gravanti sull’assale posteriore che è quello motrice. Altra originalità è il sistema di propulsione: un motore elettrico di nuova concezione da 120 kW (163 cv) e 320 Nm, alimentato da una batteria agli ioni di litio da 30 kWh ad alto voltaggio. Trattasi dunque di un sistema che potremo vedere presto su un’auto di serie. Le prestazioni? Velocità massima di 170 km/h e 0-100 km/h in 5,5 secondi.

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Quotidiano Di Puglia