FIRENZE - L’originale iconica Triumph Bonneville nata nel ‘59 ha ispirato generazioni di motociclisti, dalle stelle del cinema ai giovanissimi appassionati di...
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Però poi nel tempo la gamma moto di Triumph è cresciuta tanto?
«Si, negli anni abbiamo diversificato la gamma Bonneville pure avendo due motori, per venire incontro alle esigenze e ai gusti di tutti i motociclisti. Inoltre abbiamo tre gamme di prodotti, le modern-classic, le Tiger e le roadster con il tre cilindri. In ogni caso, a prescindere dal modello, per noi è importante che le persone associno il marchio Triumph ai concetti di qualità e affidabilità. Chi oggi sceglie Triumph è un motociclista che ha la consapevolezza di scegliere una moto unica nel suo genere. L’attenzione al dettaglio che c’è nella costruzione di ogni motocicletta è altissima. Noi non assembliamo, costruiamo moto».
Si parla in futuro di motori elettrici in Triumph?
«No, guardando al futuro per ora non si parla per nulla di motori elettrici, nemmeno a lungo termine. Piuttosto siamo impegnati nell’ampliamento della gamma sotto i 500cc, principalmente, ma non solo, per i mercati emergenti, che hanno un grande potenziale. Entrare in quei mercati con un modello che racchiuda Heritage e competenza può essere sicuramente importante. Ma a prescindere da tutto, ripeto, la priorità per Triumph resta quella di continuare a fare moto di ottima qualità».
E l’impegno in Moto2 dal 2019?
«Sarà molto importante per il marchio perché ci dà grande visibilità in tutto il mondo e soprattutto mette in evidenza forse una veste per certi versi inedita del marchio. È stata una ottima mossa perché parliamo comunque di qualcosa che riguarda l’affidabilità dei nostri motori. Abbiamo fatto già dei test importanti e i pareri sono stati entusiasti. Il motore (che equipaggerà le Moto2 dal 2019, ndr) ci sta dando grandi soddisfazioni». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia