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ROMA - Il virus corre, ma il progresso tecnologico è altrettanto veloce. E persegue obiettivi insospettabili, come quelli annunciati da Adler, gruppo ai vertici mondiali nella componentistica automotive, con sede storica a Ottaviano (Napoli) e 63 stabilimenti produttivi distribuiti nel mondo, per un fatturato di 1,5 miliardi di euro: in forza di un accordo con l’israeliana Sonovia, azienda specializzata nella produzione di tessuti antibatterici e antivirali high-tech, il gruppo guidato dal presidente dell’Anfia Paolo Scudieri utilizzerà la tecnologia antibatterica su tappetti e tessuti per interni per il settore della mobilità, dall’automotive all’aerspazio, dai treni agli autobus.
La firma dell’accordo è avvenuta a Tel Aviv in occasione della visita ufficiale del ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio, alla presenza del ministro israeliano Gabi Ashkenazi e degli ambasciatori Gianluigi Benedetti e Dror Eydar.
A rafforzare quell’accordo, Scudieri ha aperto, in collaborazione con l’azienda israeliana Inlight, un osservatorio tecnologico multisettoriale con sede a Tel Aviv, diretto dalla stessa Roberta Anati, grazie al quale è stato individuato in Sonovia il partner industriale giusto per sviluppare tessuti e materiali per interni di auto e mezzi di trasporto con proprietà antibatteriche e antivirali.
All’epoca il Covid-19 non aveva ancora seminato il panico nel mondo e nessuno poteva immaginare che materiali innovativi con queste proprietà potessero risultare così importanti. Alla luce di quanto è avvenuto si profila dunque di estremo interesse la svolta tecnologica frutto della collaborazione tra italiani e israeliani. E’ ancora presto, tuttavia, per dire con certezza quando potremo disporre di rivestimenti d’interni per auto realizzati con materiali capaci di “respingere” batteri e virus. “La nuova tecnologia – informa per ora Adler - è in fase di test su tappetti e tessuti dedicati al settore mobilità e ha già ottenuto i primi ottimi risultati da laboratori certificati”.
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