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La Formula 1 annoia? La gente si addormenta davanti alla televisione quando ci sono i Gran Premi? Nessuno più è interessato alla Formula 1? Queste chiacchiere da bar le si ascoltano e leggono spesso sui social, ma la realtà dei fatti è completamente diversa. La Formula 1 in TV ha retto benissimo. Lo scorso anno, la media di telespettatori per gara è calata solo del 4,5% rispetto al 2019, ma è rimasta comunque superiore alle sette stagioni precedenti. Per Liberty Media, può essere considerato un altro successo nella gestione della pandemia, che ha costretto a rinviare da marzo a luglio l'inizio del Mondiale e a prendere una serie di contromisure, tra cui un calendario ampiamente modificato.
Non deve ingannare il calo di audience complessiva, dagli 1,9 miliardi del 2019 agli 1,5 del 2020, perché figlio del minor numero di Gran Premi disputati (i 21 del 2019 contro 17 del 2020). Il Gran Premio più seguito lo scorso anno è stato quello in Ungheria, con quasi 104 milioni di spettatori, il 7% in più rispetto all'edizione di due anni fa. "I numeri del 2020 mostrano la forza e la determinazione del nostro sport. Abbiamo assistito a una riduzione solo marginale degli ascolti televisivi, causata da varie ragioni, ma chiaramente dovuta a un calendario più breve e più limitato geograficamente. Sappiamo di avere una base di appassionati incredibilmente solida e in crescita per il futuro. Siamo orgogliosi di quanto raggiunto", ha sottolineato Stefano Domenicali, che dal 1° gennaio ha ereditato le redini del Circus da Chase Carey.
Per la proprietà americana, anche l'approccio alle piattaforme digitali continua a pagare: la F1 risulta adesso la seconda lega sportiva globale per crescita dei follower, arrivando fino a 35 milioni, e ha registrato un incredibile +99% nel coinvolgimento degli utenti.
Quotidiano Di Puglia