MILANO - La nuova Hyundai i20 ha il difficile compito di coniugare le esigenze di una guida prettamente urbana, a quelle di una vettura destinata pure al tempo libero e quindi ai viaggi. Già perché oggi il segmento B ha sempre più una doppia valenza, tanto che per molti è la sola ed unica auto di famiglia. Per questa ragione quando si parla di sicurezza, la disponibilità di sistemi di assistenza alla guida è praticamente pari a quella di vetture di segmenti superiori.

E poi quando si tratta di coreane non hanno mai lesinato sul numero di dispositivi parte del corredo standard. Oggi il fattore sicurezza si misura anche dallo scambio di informazioni che avviene tra il sistema di navigazione e l’auto. La connettività è un elemento chiave, mentre il risultato che si palesa è il Navigation-based Smart Cruise Control (NSCC), che sfrutta il sistema di navigazione per anticipare le curve o i rettilinei in arrivo sulle autostrade e regola automaticamente la velocità . 

La Hyundai i20 si è fatta ancora più attenta al comportamento del guidatore, tanto che a bordo presenzia pure l’Intelligent Speed Limit Assist (ISLA), che avverte il conducente attraverso avvisi audio e visivi quando vengono superati i limiti di velocità. In combinazione con il limitatore di velocità manuale, l’ISLA può anche adattare la velocità del veicolo in modo autonomo, così da preservare non solo gli occupanti, ma pure i punti sulla patente.

Naturalmente sistemi come il blind spot assist, ovvero quel dispositivo che monitora l’angolo morto, sono parte della dotazione di i20. Con l’ultima edizione infatti non solo se viene rilevato un altro veicolo e sugli specchietti laterali compare un avviso visivo; ma in caso di necessità, il BCA agisce sul freno motore per evitare la collisione o ridurre i danni da impatto. Al tempo stesso, il sistema potenziato di Frenata Automatica è ora in grado di rilevare non solo le auto ma anche pedoni e ciclisti.