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Saranno 71 miliardi di euro a partire da oggi fino al 2030. È la cifra che Hyundai ha deciso di investire per rilanciarsi e consolidarsi nel settore automotive con l’obiettivo di arrivare nei prossimi otto anni a una quota di mercato mondiale del 7% (attualmente è circa il 4,5%) e di diventare fra i primi tre costruttori al mondo di auto elettriche. Una cifra faraonica (è praticamente un terzo dell’intero piano di rilancio noto come Pnrr di un paese sovrano come l’Italia) che rende l’idea delle grandi ambizioni del marchio coreano per il futuro. In ballo per Hyundai non c’è soltanto la sfida di crescere, ma anche di cambiare drasticamente il proprio approccio industriale: non più soltanto costruttore di automobili ma anche fornitore di soluzioni di mobilità smart: dai servizi per lo spostamento urbano fino alla realizzazione di taxi robotizzati. Le ambizioni di Hyundai per il prossimo decennio si basano sul successo raccolto negli ultimi anni. Il marchio coreano, che fa parte di un potente gruppo attivo in molteplici settori fra cui l’industria navale tanto che Hyundai è l’unico costruttore che si produce da sola l’acciaio necessario alle scocche delle proprie automobili, ha una tradizione relativamente recente nel mondo automotive. È iniziata negli anni Sessanta e soltanto nel 1974 ha conosciuto il primo vero successo, con la Pony che fu disegnata dal nostro Giorgetto Giugiaro.
La grande crescita del marchio in Italia è iniziata con lo sport utility Tucson, la Hyundai più popolare degli ultimi anni, che ha messo nelle mani della gente un veicolo di taglia media spazioso, versatile e dal prezzo popolare.
L’investimento è rivolto in quattro direzioni. Una parte servirà a costruire una fabbrica dedicata soltanto alle auto elettriche e alle batterie. La fetta più grossa invece sarà destinata a sviluppare ulteriori vetture elettriche di nuova generazione; nei piani di Hyundai ci sono ben 17 nuove auto elettriche entro i prossimi otto anni; di queste 11 saranno con marchio Hyundai e 6 con il brand Genesis (il marchio di lusso coreano destinato soprattutto agli Usa). I soldi rimanenti serviranno a migliorare la tecnologia delle batterie al litio, sia potenziando l’efficienza e la densità degli accumulatori, sia sviluppando tecnologie innovative come le batterie a stato solido. Infine 9 miliardi di investimenti saranno dedicati a potenziare la componentistica software per le auto e sviluppare sistemi di connettività e di guida autonoma.
In particolare Hyundai introdurrà l’Highway Driving Pilot, una tecnologia di guida autonoma livello 3 per l’assistenza di guida sulle autostrade che debutterà già nella seconda metà del 2022 sulla berlina di lusso Genesis G90 in vendita negli Stati Uniti. Ma quali saranno le 17 nuove Hyundai e Genesis che vedremo da qui al 2030? Saranno tre berline, sei Suv, un commerciale leggero e un modello di nuova tipologia. Delle prime auto sappiamo già l’identikit: nell’estate 2022 vedremo la nuova Ioniq 6, un’auto di grande taglia con il powertrain della Ioniq 5 (due motori elettrici da oltre 300 cavalli) ma carrozzeria berlina-coupé. Sarà seguita nel 2024 dal Suv Ioniq 7, ammiraglia della gamma elettrica. Con il marchio di lusso Genesis saranno lanciati invece due berline e quattro Suv di cui il primo sarà il Suv sportivo GV70 elettrico.
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Quotidiano Di Puglia