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La Borsa ama Jim, gli azionisti anche. Lui è Jim Farley dallo scorso ottobre numero uno di Ford, 59 anni appena compiuti e fisico da ex giocatore di football. I suoi piani ambiziosi sul futuro del marchio hanno spinto in alto il titolo, quasi quanto un tweet di Elon Musk patron di Tesla: nell’ultimo mese a Wall Street Ford ha guadagnato più del 40% e ora l’azione vale più di un panino con pollo e carciofini da Starbucks. Una passione, quella per Farley, che gli investitori non hanno mai mostrato nei confronti dei suoi predecessori, Mark Fields e Jim Hackett. Questione di carisma e di quel “disruptive” che Farley usa spesso parlando della sua gestione. Parte tutto dall’elettrificazione, mantra comune del settore, che al quartier generale di Dearborn è una certezza come il menù dell’Eagle Tavern al museo Henry Ford: più di 30 miliardi di dollari di investimento entro il 2025 (8 in più di quelli annunciati a febbraio). Secondo le stime nel 2030 le elettriche pure rappresenteranno circa il 40% delle vendite Ford. E per la gioia degli azionisti la loro profittabilità sarà maggiore di quella degli attuali veicoli tradizionali.
Farley ha lanciato la strategia partendo dalle icone del marchio.
Un altro aspetto che piace agli investitori è la riduzione delle piattaforme, aspetto che consente di tagliare i costi e rendere più vicino il raggiungimento dell’obiettivo dell’8% di margine. Oggi Ford ha cinque architetture: una per i veicoli elettrici, una per i commerciali, una per i truck, una per i modelli a trazione anteriore e una per quelli a trazione posteriore. La crescita però della gamma dei veicoli elettrici ha spinto a sviluppare una nuova piattaforma per le elettriche, così flessibile da poter essere utilizzata come base per suv, pick-up e veicoli commerciali. In una slide presentata agli analisti durante il “Capital Market Day” di fine maggio sono almeno sei i modelli che nasceranno su questa architettura. Bronco, Ranger, Explorer e Lincoln Aviator compresi.
In Europa il discorso è differente: dopo la Mustang Mach-E (attesa a fine anno anche in versione GT) altri modelli yankee a batteria potrebbero arrivare da questa parte dell’Oceano, anche se nel Vecchio Continente tutto ruoterà sulla partnership con il gruppo Volkswagen che consentirà a Ford di poter contare sulla MEB, la piattaforma dei tedeschi specifica per veicoli elettricii. Entro il 2030 le Ford europee saranno tutte elettriche e due terzi delle vendite dei veicoli commerciali saranno elettrificati. Senza dimenticare le icone tanto care a Farley: in Europa nei giorni scorsi sono state consegnate le prime Mustang Mach 1 con il 5 litri benzina V8 da 460 cavalli, la versione più potente mai arrivata dalle nostre parti. Una parentesi rock nel silenzioso mondo delle elettriche.
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Quotidiano Di Puglia