NIZZA - La Ford Focus ST di terza generazione è la seconda grande novità nella gamma della compatta dell’Ovale Blu che, dopo l’introduzione del 3...
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Bocca carnosa. La Focus ST si riconosce per il frontale con calandra trapezoidale bassa e protesa in avanti, i paraurti modificati, le varie appendici aerodinamiche, il terminale di scarico doppio centrale a sezione esagonale e i cerchi da 18 pollici con 5 razze a Y. Dentro troviamo sono volante, pomello cambio e pedaliera specifici, tre strumenti supplementari sulla parte alta della plancia e i sedili sportivi Recaro in pelle con inserti che riprendono una delle 6 tinte disponibili per la carrozzeria: il rosso solido, il bianco Frozen (300 euro), tre metallizzati (550 euro) e il nuovo Tangerine Dream che costa 1.250 euro.
Se la prende comoda. La ST all’interno è appagante. Fianchi alti, sedili sportivi e volante vicino al corpo fanno instaurare un bel feeling con la vettura mentre la pedaliera è leggermente dissassata. Il 2 litri turbo a iniezione diretta della famiglia EcoBoost è più potente dell’11% anche se più piccolo e parco del 20% rispetto al precedente 5 cilindri 2.5 da 225 cv. Il suo bel vigore sin dai bassi regimi conferma i 360 Nm di coppia tra 1.750 e 4.000 giri/min e, non appena si comincia a forzare un po’ il ritmo, il Sound Symposer inserito nell’impianto di aspirazione lascia arrivare nell’abitacolo le note migliori, senza mai esagerare. Anzi è il comfort generale a sorprendere perché l’assetto, più basso di 10 mm, è fermo, ma non rigido e assorbe molto bene le imperfezioni della strada. Le prestazioni sono elevate (248 km/h, 0-100 km/h in 6,5 secondi), ma espresse senza frenesie e il conforto di un impianto frenante potente quanto modulabile. Per questo la ST in versione Station Wagon, con la sua capacità di carico, è potenzialmente un’ottima scelta per chi vuole una granturismo veloce.
Sportività ben nascosta. Forzando il ritmo, il cambio a 6 rapporti si dimostra ben scalato e preciso, ma il bracciolo centrale disturba un po’ i movimenti del braccio. Lo sterzo è ben calibrato, trasmette poche reazioni grazie al Torque Steer Compensation ed è talmente diretto da permettere di affrontare i tornanti più stretti senza incrociare le braccia. La funzione Torque Vectoring facilita gli inserimenti frenando la ruota interna, il controllo di trazione consente di scaricare tutti i cavalli senza difficoltà e la sorveglianza dei chip è sempre presente, ma estremamente discreta. Volendola limitarla o escluderla, rendendo contemporaneamente più nervoso il motore e più sensibile lo sterzo, bisogna premere il pulsante ESC off in modo da attivare la modalità Sport o Off. La logica del comando non è chiara e sulla ricca strumentazione ci vorrebbe qualcosa che ricordasse al pilota su quale livello di assistenza può contare in quel momento. Con il piacere che la Focus ST sa offrire si rischia di dimenticarselo, anche se il comportamento è sensibilmente – e piacevolmente – differente. Per avere di più ci vorrebbe una nuova RS, ma per il momento gli uomini Ford dicono che non è prevista. Peccato.
Una vettura per ogni cliente. La nuova Focus ST è già ordinabile a 30.500 euro, 750 euro in più per la station wagon, stesso differenziale per il resto della gamma, con consegna entro 60 giorni. Unico l’allestimento che può essere arricchito con il Driver Assistant Pack (frenata automatica in città, monitoraggio angolo cieco, controllo attenzione del conducente, abbaglianti automatici, assistenza al mantenimento della carreggiata e riconoscimento dei segnali stradali) a 1.250 euro mentre con 750 euro si possono avere due ST pack: uno comprende il sistema di accesso senza chiave, retrovisori elettrici, sensori parcheggio posteriori e vetri scuri; il secondo ha cerchi bruniti, pinze freno rosse e soglie battitacco illuminate. Le barre portapacchi per la SW costano 250 euro. Il sistema audio Sony con navigatore costa 1.500 euro e comprende anche il sistema Sync e la telecamera posteriore. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia