Ferrari, asta record a Monterey per una 250 GTO del 1962 venduta a 48,4 ml di dollari

Una Ferrari 250 GTO
MONTEREY - Una Ferrari 250 GTO del 1962 è stata battuta all’asta per la cifra record di 48.405.000 dollari da RM Sotheby’s a Monterey, in California. La cifra...

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MONTEREY - Una Ferrari 250 GTO del 1962 è stata battuta all’asta per la cifra record di 48.405.000 dollari da RM Sotheby’s a Monterey, in California. La cifra rappresenta il nuovo record di prezzo mai raggiunto da un’auto all’asta, superando il primato stabilito nel 2014 da un’altra 250 GTO che era passata di mano per 38.115.000 dollari.


La vettura venduta domenica 26 agosto è l’esemplare numero tre delle 36 GTO costruite ed è uno dei quattro modelli che furono modificati da Scaglietti nel 1964, quando la carrozzeria (in alluminio) disegnata da Pininfarina venne resa più efficiente dal punto di vista aerodinamico, dovendo partecipare alle corse. La sigla GTO sta per Gran Turismo Omologata; 250 sta invece per la cilindrata di ciascun cilindro in centimetri cubi, essendo il motore un V12 di 3000 cc. La potenza era di 300 cv, ovvero 100 cv/litro: un valore straordinario per l’epoca.

Il primo prototipo venne progettato da Giotto Bizzarrini, ma dopo il suo licenziamento in tronco (assieme ad altri tecnici che avevano litigato con Ferrari per via delle intromissioni della moglie Laura nelle questioni aziendali) il progetto venne affidato a Mauro Forghieri. Realizzata sulla base della Ferrari 250 SWB, ma con il passo accorciato e il gruppo motore arretrato, la GTO adottava, come detto, lo straordinario V12 3.0 litri derivato da quello della Ferrari Testa Rossa; l’alimentazione era assicurata da 6 carburatori doppio corpo Weber mentre la lubrificazione era a carter secco. Cambio 5 marce (con sincronizzatori Porsche).

Il telaio era tubolare. Vennero modificati gli attacchi delle sospensioni e la struttura centrale venne rinforzata con traverse metalliche. Freni a disco sulle 4 ruote. L’aerodinamica venne curata con accorgimenti specifici, come lo spoilerino all’estremità della coda, ma l’aspetto dell’auto è tuttora un capolavoro di eleganza sportiva.

La Ferrari 250 GTO è una delle vetture più importanti e note nella storia dell’automobile e per la gran parte dei ferraristi viene considerata “la Ferrari per eccellenza”, il sogno proibito di ogni appassionato: un sogno difficile da realizzare anche per gli innumerevoli ricconi che popolano il mondo del collezionismo. Ed è infatti provato che qualcuno, pur di raggiungere in qualche modo l’obiettivo, si sia prestato ad acquistare auto false, realizzate da carrozzieri e meccanici senza scrupoli partendo dalle Ferrari SWB, granturismo stradali più facili da reperire sul mercato delle auto d’epoca.

La certificazione di Ferrari Classic, divisione heritage della Casa di Maranello, è garanzia di autenticità. E nel caso della GTO battuta all’asta a 48,4 milioni di dollari pare proprio che non ci siano dubbi: la storia dell’auto è nota e documentata.

Il primo proprietario di questa vettura fu Edoardo Lualdi-Gabardi, uno dei piloti privati di maggior successo tanto in pista quanto nelle competizioni di velocità in salita. Con la GTO conquistò il campionato italiano Velocità Montagna del 1962, mentre il secondo proprietario, il gioielliere romano Gianni Bulgari, conseguì la vittoria nella sua classe e fu quarto assoluto alla Targa Florio del 1963. Il terzo proprietario, Corrado Ferlaino (meglio noto come presidente del Napoli di Maradona) conquistò a sua volta la vittoria di classe e il quinto posto assoluto nella Targa Florio del 1964, quando l’auto presentava già la carrozzeria modificata.








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Quotidiano Di Puglia