Ferrari 812 Superfast, al volante della belva: emozioni a Fiorano

La Ferrari 812 Superfast in pista a Fiorano
FIORANO - «Benvenuto a Fiorano. Prego, si accomodi al volante». Non è la prima volta che mi cimento sulla pista del Cavallino, ma stavolta l’occasione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
FIORANO - «Benvenuto a Fiorano. Prego, si accomodi al volante». Non è la prima volta che mi cimento sulla pista del Cavallino, ma stavolta l’occasione è speciale: l’auto da provare è la 812 Superfast, la più potente e veloce di sempre. Casco e cinture allacciati, schiaccio il pulsante Start sul volante, regolo il mitico manettino su RACE e vado. Primo giro di assaggio, secondo e terzo più impegnati, quarto di raffreddamento.

 

Prima impressione: non mi hanno raccontato balle. L’auto è potentissima ma facile da guidare. In RACE rimane un margine di controllo elettronico e puoi dunque osare senza timore di finire fuori. Appena presa confidenza, eccomi a 240 km/h sul rettilineo principale. Staccata, frenata poderosa, scalata in terza e ingresso in curva 1, a destra. La successiva “S” (sinistra-destra in rapida successione) si fa in terza; lo sterzo elettrico dà risposte immediate, precise, senza le (temute) mollezze; insomma, non fa rimpiangere l’impianto idraulico. Puntatina in quarta e poi di nuovo scalata in terza per affrontare la curva a destra che immette sul ponte.

Tutto bene, ma ora attenti: c’è un dosso e la successiva curva a destra non si vede, bisogna arrivarci “al buio” e tuffarsi dentro in terza, stringendo la traiettoria sul cordolo interno e sfiorando quello esterno con le ruote di sinistra. Poi via sulla discesa in quarta; frenatona e scalata in seconda per il tornante a sinistra. L’uscita da questa curva lenta è determinante per affrontare il tratto veloce con le ruote dritte, in modo di arrivare composti alla semicurva a sinistra e affrontare al meglio l’altra semicurva a destra: terza, quarta, quinta, sesta. Il controllo magnetoreologico delle sospensioni e l’aerodinamica svolgono un lavoro eccezionale: il passo corto virtuale, ovvero le ruote posteriori sterzanti, aiutano anche un “pilota della domenica” come il sottoscritto a tenere la belva ben assestata al suolo.
 

E non è un problema neanche l’ultima curva a sinistra, a raggio lungo, da fare in terza. Un cartello indica che si deve alzare il piede per 100 metri: questione d’inquinamento acustico: il vicinato l’ha preteso. Eppure, per noi, il sound del V12 è una melodia…


Una volta sarebbe stato impensabile guidare senza impacci una Ferrari 12 cilindri con tanta potenza. Invece oggi è quasi un gioco da ragazzi. E lo abbiamo sperimentato non solo in pista, dove ci si sente protetti da vie di fuga e misure di sicurezza al top, ma anche sulle strade di tutti i giorni. Al volante di uno splendido esemplare “Rosso 70 anni”, abbiamo percorso una cinquantina di km nei dintorni di Maranello, riscontrando un unico problema: da queste parti saranno pure abituati da 70 anni, eppure tutti ti guardano. Incantati.
  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia