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Elon Musk lancia l’allarme sulle auto elettriche Made in China e mette in guardia su una crescita «decisamente» più lenta di Tesla nel 2024 dopo un quarto in cui il suo colosso non ha brillato. Senza tanti giri di parole il miliardario loda i costruttori cinesi, definendoli i «più competitivi al mondo». Ma avverte: «Se non saranno imposte barriere commerciali, demoliranno la maggior parte delle case automobilistiche» a livello globale. Il riferimento di Musk è in particolare a Byd, il colosso che vede Warren Buffett fra i suoi azionisti e che ha strappato alla sua Tesla lo scettro di regina del mondo nell’elettrico. I suoi commenti sono destinati a risuonare anche nelle campagna presidenziale in corso negli Usa. Joe Biden si è infatti detto determinato a non permettere alla Cina di controllare il mercato delle auto elettriche. Donald Trump si è spinto fino a proporre dazi del 10% su tutte le importazioni negli Stati Uniti e a revocare lo status della Cina di uno dei Paesi favoriti dagli Stati Uniti per gli scambi commerciali.
«Non ci sono opportunità ovvie» per una partnership con un rivale cinese, ha aggiunto Musk, sottolineando però che Tesla è aperta a consentire ai competitor della Cina l’uso della sue rete di caricatori e la concessione in licenza di altre tecnologie.
I titoli sono così arrivati a perdere quasi il 10% gettando un’ombra sulla marcia al rialzo quasi incontrastata delle ‘magnifiche settè, le big tecnologiche che stanno spingendo i listini americani. Nell’illustrare i conti del trimestre Musk ha elaborato più nel dettaglio la sua richiesta per un 25% di Tesla per spingere l’intelligenza artificiale all’interno della società senza dover essere costretto ad andare altrove. La sua richiesta per ora non ha ricevuto risposta.
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