Ecco perché la Red Bull dovrà puntare sulla Renault per il campionato 2022 dopo il ritiro Honda a fine 2021

La Red Bull davanti alla Renault
"Avendo firmato l'ultimo Patto della Concordia, Red Bull mantiene l'impegno a lungo termine in questo sport". Queste sono le parole di Christian Horner, team...

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"Avendo firmato l'ultimo Patto della Concordia, Red Bull mantiene l'impegno a lungo termine in questo sport". Queste sono le parole di Christian Horner, team principal del team di proprietà di Dieter Mateschitz, per fermare le voci di una possibile uscita della Red Bull dal Mondiale F1 a seguito dell'annuncio della Honda che a fine 2021 si ritirerà. "La loro decisione ci pone delle inevitabili sfide, come squadra, ma eravamo qui già prima e con la nostra forza saremo ben preparati a reagire in modo efficace, come dimostrato in passato. Adesso ci prenderemo il tempo che ci è consentito per valutare e trovare la soluzione più adatta, per il 2022 e oltre", ha spiegato Horner. Va detto subito che sarà impensabile vedere alle spalle di Max Verstappen (sempre se rimarrà) un motore di un costruttore inedito per la F1. Non c'è il tempo materiale per una Casa automobilistica, per esempio Volkswagen di cui si è da tempo parlato, prepararsi in maniera adeguata in vista del 2022.



La Red Bull sembra quindi costretta a dover riallacciare i rapporti con la Renault, la quale, essendo la McLaren di nuovo equipaggiata dalla Mercedes a partire dal 2021, si ritroverà senza scuderie clienti. Il regolamento, in un caso del genere, "impone" ai francesi di essere la soluzione. Nel 2021 la power unit transalpina ha compiuto indubbi progressi, la Red Bull motorizzata dal vecchio V8 aspirato Renault ha dominato con Sebastian Vettel dal 2010 al 2013, ma le parti si lasciarono in malo modo a fine 2018, quando intanto la Toro Rosso (oggi AlphaTauri) era stata usata da banco prova Honda, che cercava il riscatto dopo il disastroso triennio insieme alla McLaren.


In poco più di un anno, Honda ha poi raccolto 5 vittorie: quattro con la scuderia maggiore e Max Verstappen, che ha spesso lodato il lavoro dei nipponici (e mai quello della Renault), una clamorosa a Monza con l'AlphaTauri e Pierre Gasly, giusto un mese fa. Non è da escludere che Verstappen possa aver voglia di guardarsi in giro, mancando un pilastro del progetto in cui ha creduto firmando fino al 2023. Ma queste sono solo ipotesi. Per adesso non c'è stato alcun contatto, Renault in ogni caso ha aperto la porta agli ex partner: "Assolveremo a ogni dovere che emergerà da questa circostanza", ha confermato il responsabile Cyril Abiteboul. "Collaborare di nuovo con Red Bull sarebbe strano, ma bisogna guardare al bene di questo sport". La scadenza per una richiesta formale è quella della prossima primavera. Sempre che il gruppo austriaco non tiri fuori il coniglio dal cilindro, con qualcosa che non immaginiamo. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia