Ecco perché Hamilton non è stato penalizzato per la retromarcia alla curva Tosa

Nella foto, Hamilton in retromarcia
Sui social media sta suscitando grande polemica il fatto che Lewis Hamilton, durante il GP di Imola, non sia stato penalizzato per la manovra in retromarcia compiuta alla...

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Sui social media sta suscitando grande polemica il fatto che Lewis Hamilton, durante il GP di Imola, non sia stato penalizzato per la manovra in retromarcia compiuta alla curva Tosa dopo l'errore commesso al 31° giro mentre doppiava George Russell. Di fatto, il campione del mondo della Mercedes ha compiuto un'azione discutibile, tra l'altro quando è rientrato in pista sopraggiungeva l'Aston Martin di Sebastian Vettel, ma la direzione gara non è intervenuta non certo per favorire il pilota britannico, ma perché ha ben ponderato la situazione che si era creata tanto che la manovra non è stata nemmeno dichiarata "notata".

"Ascoltando la radio, la squadra stava avvisando costantemente Lewis durante la retromarcia", ha spiegato il direttore di gara Michael Masi. "Si valutano le varie circostanze". Il muretto Mercedes, ad esempio, ha potuto affidarsi al monitor GPS per controllare la posizione lungo il tracciato di tutte le auto avversarie e dare le giuste indicazioni. L'ingegnere Peter Bonnington si è trasformato in una sorta di navigatore, perché se la visibilità con gli specchietti retrovisori è già limitata normalmente, figuriamoci andando all'indietro. Questo, però, ha consentito a Hamilton di rispettare quanto scritto dal regolamento sportivo. L'articolo 27.3 afferma: "Se una vettura esce di pista, il pilota può rientrare solo quando è sicuro di poterlo fare e senza trarre un vantaggio duraturo". L'articolo 27.4, invece, dice che "l'auto non può mai essere guidata lentamente senza motivo, in modo erratico o che possa essere potenzialmente pericoloso per altri piloti o qualsiasi altra persona".



Così facendo, Hamilton è riuscito a ricostruire la sua gara e a rimediare una situazione che sembrava perduta. "Stavo premendo il pulsante della retromarcia e ci è voluto molto perché si inserisse. Ho anche pensato che non avrebbe funzionato. Se non fossi andato all'indietro probabilmente sarei ancora lì... Il mio errore? C'era una sola linea asciutta e avevo troppa fretta di passare. Sono andato sull'interno, ma era bagnato, e non sono riuscito a rallentare. È la prima volta da tanto tempo che commetto un errore, ma ho portato la monoposto e il risultato a casa".   Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia