ROMA - La Camera si appresta ad esaminare e votare una serie di modifiche al Codice della Strada per migliorare la sicurezza, ma dopo le recenti tragedie stradali, come quella di...
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Tra le nuove norme per la sicurezza c’è un’inasprimento delle multe per chi guida con lo smartphone (da 422 a 1697 euro, e sospensione della patente fino a tre mesi in caso di recidiva), che risulta essere insieme all’alta velocità la principale causa di incidenti. Viene poi introdotto l’obbligo di cinture di sicurezza per gli scuolabus, a partire dal 2024, e la distanza di sicurezza laterale di 1,5 metri quando si supera una bicicletta. Il testo contiene poi alcune misure pensate per la sicurezza stradale nelle città, per esempio l’istituzione da parte dei Comuni delle Zone scolastiche, vale a dire le strade intorno alle scuole in cui limitare la velocità a 30 chilometri orari, almeno durante gli orari di entrata ed uscita; oppure la possibilità di attraversamenti pedonali rialzati ad altezza marciapiede, con conseguente rallentamento delle auto; o ancora la possibilità per i Comuni di fare uso delle bande sonore sulle strade per far rallentare la velocità.
Ed è stata invece respinta la proposta firmata dall’intero gruppo della Lega di elevare da 130 a 150 il limite nelle autostrade a tre corsie. Ma c’è il dubbio che le nuove norme, pure utili, non risolvano: «C’è una sensazione di frustrazione - dice la vicepresidente della Commissione Deborah Bergamini (Fi) - sulla carta ci sono già tutte le sanzioni e le fattispecie, eppure non si riesce a far diminuire questi episodi». Bergamini chiede di «investire in campagne di sensibilizzazione, perché non si può imporre per legge di tenere alla propria vita». Analoga richiesta la fa Vincenza Labriola (Fi), che chiede anche maggiore presenza della Polizia sulle strade. «Qualsiasi legge sarà inefficace - ammonisce Battelli - se ciascuno di noi, non recupererà senso di responsabilità e senso del limite quando si mette alla guida. Facciamo attenzione. Lo dobbiamo alla nostra vita e a quella degli altri». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia