Tar apre a veicoli d'epoca. Il presidente del Asi Alberto Scuro: «Motorismo storico eccellenza italiana da tutelare e promuovere»

Alberto Scuro, Presidente ASI
Vittoria su tutta la linea per il ricorso promosso dall’Automotoclub Storico Italiano, insieme ai Registri Storici Alfa Romeo, Fiat, Lancia e supportato dalla Federazione...

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Vittoria su tutta la linea per il ricorso promosso dall’Automotoclub Storico Italiano, insieme ai Registri Storici Alfa Romeo, Fiat, Lancia e supportato dalla Federazione Motociclista Italiana e dal Club romano “La Tartaruga”. Tale istanza ha trovato pieno accoglimento da parte del TAR del Lazio che con la sentenza n. 15408/2023 del 18 ottobre (immediatamente esecutiva) ha annullato tutti gli atti della Regione Lazio e della Giunta capitolina che limitavano la circolazione dei veicoli storici. Nella pronuncia del TAR del Lazio viene stabilita la necessità - già rilevata dal Consiglio di Stato nel parere n. 799/2021, in conseguenza ad un precedente ricorso straordinario promosso da ASI - di bilanciare la tutela dell’ambiente con la tutela, di pari dignità costituzionale, del patrimonio storico e culturale in cui il motorismo storico a pieno titolo si iscrive. Inoltre, i togati del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio hanno ribadito l’indubbia specificità che già la legge riconosce ai veicoli storici all’interno della più ampia categoria degli autoveicoli, unitamente alla natura e al ruolo insostituibile degli Enti certificatori e alla esclusività del Certificato di Rilevanza Storica da essi in questa veste rilasciato quale unico meccanismo ammesso dall’ordinamento nazionale per l’accertamento della storicità dei veicoli.

Quest’ultima sentenza del TAR del Lazio sancisce, come già accaduto in altre regioni e grandi città italiane, un nuovo importante passo avanti nella direzione volta a tutelare il motorismo storico e a mantenere viva questa enorme risorsa culturale ed economica del Paese. Non vi è evidenza, aveva ribadito il Consiglio di Stato, che le restrizioni alla circolazione dei veicoli storici impattino concretamente sull’obiettivo della riduzione delle componenti inquinanti, sicché le stesse non possono essere equiparate alle misure limitative della circolazione degli altri veicoli. Posizione, questa, fondata su ampie e puntuali analisi e argomentazioni esposte dall’Automotoclub Storico Italiano, a partire dall’esiguo numero di veicoli storici certificati circolanti e dal loro limitato utilizzo, fino ad arrivare all’esigenza di tutelare il loro valore storico-culturale.

«Sono state accolte nel merito le tesi del ricorso con riguardo a tutti i provvedimenti limitativi della circolazione dei veicoli storici”, commenta Alberto Scuro, Presidente ASI. “Nella parte di diritto – aggiunge Scuro – è stata data ampia rilevanza alle nostre riflessioni in tema di bilanciamento e specificità del ruolo dei veicoli storici. Sono molto contento di questa sentenza, in quanto rappresenta un ulteriore passo avanti verso la diffusa consapevolezza che il motorismo storico è un’eccellenza italiana che abbiamo il dovere di continuare a tutelare e promuovere per il bene del Sistema Paese”.

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Quotidiano Di Puglia