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PECHINO - La carenza di chip, cioè dei microprocessori che sono alla base di tutte le applicazioni elettroniche nelle auto, con motori termici ma anche propulsione elettrica, sta rallentando la produzione in Cina, Dopo gli annunci arrivati da Ford Motor Co, Toyota Motor Corp e Nissan Motor Co Ltd che, per le insufficienti forniture di semiconduttori, dovranno tagliare nel mese di gennaio la loro produzione locale, ora è il momento del Gruppo Volkswagen che, per voce del responsabile delle operazioni in Cina Stephan Wollenstein, ha fatto sapere che dopo l’impatto negativo sulla produzione di dicembre, anche in gennaio la scarsità di chip dovrà rinunciare alla «produzione di decine di migliaia di auto».
L’aspetto più preoccupante è che queste difficoltà potrebbero prolungarsi per molto tempo. «Questa carenza di chip per l’elettronica per auto è un problema storico - ha detto a DailyChina Yale Zhang, Ceo della società di consulenza Automotive Foresight di Shanghai - perché la Cina si affidava a chip importati da Europa, Stati Uniti, Malesia, Giappone e Corea del Sud», e il blocco della produzione locale a seguito del Covid-19 ha ridotto la fornitura di chip al mercato cinese, cosa che ha contrastato con la netta ripresa dell’industria automobilistica cinese.
Per garantire un solido sviluppo dell’industria automobilistica, soprattutto nell’era dei veicoli connessi intelligenti - ha commentato John Zeng, Ceo della società di consulenza LMC Automotive Shanghai - «al problema della carenza di chip per auto dovrebbe essere prestato maggiore attenzione e risolto in modo fondamentale.
Quotidiano Di Puglia