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Si concluderà con la presentazione di Bigster, il Suv di nuova concezione con cui il marchio tenterà di conquistare nuove fette di mercato nel segmento C, un 2024 ricco di sfide inedite per Dacia e per una filosofia, quella del Best value for money, che accompagnerà l'azienda anche durante la marcia di avvicinamento al 2035 – con l'annunciato stop alla vendita di vetture dotate di un motore termico, benzina o diesel, in Europa – e nell'atteso debutto alla Dakar e nel campionato del mondo di rally-raid. Dopo aver archiviato un 2023 particolarmente positivo, con una crescita costante evidenziata dalle 650 mila immatricolazioni complessive, la casa romena è pronta a confermarsi, rilanciando la sfida nell'ambito di una sinergia completa con il gruppo, guidato da Luca De Meo, e con un brand Renault già proiettato verso l'elettrificazione completa della gamma.
Elettrificazione in sinergia con Renault. «La strategia, su questo fronte, viene decisa a livello di gruppo. Noi, tra virgolette, siamo in ritardo su questa tecnologia per via del nostro ruolo complementare – ha spiegato Patrice Levy-Bencheton, direttore performance prodotto di Dacia, nel corso di un incontro con la stampa –. Mentre Renault prosegue, confermando il suo ruolo di front runner e sviluppando tutte le tecnologie disponibili, la nostra offerta di veicoli elettrici si basa sulla Spring, anche nella sua versione rinnovata, poi verranno effettuate delle opportune valutazioni in fase di sviluppo della prossima generazione della Sandero. Al momento ci sono delle decisioni prese a livello europeo, per quanto ci riguarda non c'è la vocazione di essere fra i pionieri dell'elettrico, la nostra è una transazione più soft e progressiva».
Novità 2024, l'anno di Spring e Duster. In attesa di Bigster, il cui reveal è atteso entro la fine dell'anno, Dacia è pronta a scommettere sulle nuove versioni della Spring e della Duster. «La prima era stata pensata per il mercato cinese, con un altro brand, ma la scelta di commercializzarla in Europa sta portando a risultati importanti in termini di volumi di vendite – ha aggiunto Levy-Bencheton, rimarcando il fatto che si tratta del modello a batteria più accessibile, con una massa al di sotto della tonnellata –.
Crescita costante per un futuro... Bigster. Parlare di crescita inattesa sarebbe improprio, ma la parabola che ascendente che c'è stata dal lancio della Logan, avvenuto nel 2004, ai numeri attuali è sotto gli occhi di tutti. «Noi dobbiamo fare volumi – ha sottolineato Patrice Levy-Bencheton –. Puntiamo a confermare questo trend con la Spring, con Bigster e successivamente con il Suv Bigster, che sarà basato sulla piattaforma Cmf-B, a fronte di una lunghezza pari a 4.600 mm. In un mercato auto in cui i prezzi continuano a lievitare, Dacia va in controtendenza mantenendo un posizionamento in linea con le esigenze dei clienti. Sui nostri modelli non c'è niente di superfluo, ma vengono forniti con tutto ciò che una persona si aspetterebbe di trovare a bordo di un'automobile». Con Bigster la casa romena punta a riproporre la sua filosofia nell'ambito di un investimento pluriennale sulle vetture di segmento C, con un body type che andrà a differenziare i vari modelli. Porte chiuse, almeno per il momento, per una station wagon, per i camper e per i veicoli di nicchia, mentre anche in ottica futura si andrà avanti con ibridi e sul Gpl. «Utilizziamo tutte le tecnologie già comprovanti e ammortizzate grazie a un gruppo che, in questo modo, ci permette di essere competitivi – ha concluso il direttore performance prodotto di Dacia –. Di sicuro fino al 2035 il Gpl farà parte della nostra strategia, poi vedremo. La partecipazione alla Dakar con il prototipo Sandrider e i carburanti sostenibili forniti da Aramco rappresenta una sfida: vedremo se ci sarà spazio per gli e-fuel nel futuro della nostra gamma».
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