Assicurazione moto, per l'Ancma polizze troppo alte: risarcimento diretto da rivedere

Un raduno motociclistico
MILANO - Troppo care in Italia le assicurazioni delle motociclette. L'aumento delle tariffe assicurative per le due ruote "è spropositato" ed "è...

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MILANO - Troppo care in Italia le assicurazioni delle motociclette. L'aumento delle tariffe assicurative per le due ruote "è spropositato" ed "è in media superiore dell'86% rispetto alle tariffe dei principali Paesi europei, corrisponde al 56% del costo di gestione del veicolo e incide, in media, fino al 50% del prezzo di acquisto di uno scooter".


Lo sostiene Confindustria Ancma, che punta il dito sul "meccanismo del risarcimento diretto" che "fa pagare alle moto costi di altri comparti assicurativi. Ci vuole una modifica normativa". I "numeri" di Consap, analizzati dal prof Gennaro Olivieri che ha realizzato per conto dell'organizzazione confindustriale una analisi dei "numeri".

Rilevano che gli incidenti motociclistici nell'ultimo biennio sono costati alle compagnie 56 milioni di euro in più rispetto ai costi che avrebbero generato in assenza del sistema del risarcimento diretto.

"Costi che vengono automaticamente ribaltati sui clienti finali". Dal 2007 - è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa in sede AnCma - il conducente che subisce un incidente, non viene più risarcito dalla compagnia del responsabile, bensì dalla propria; quest'ultima riceve poi un rimborso dall' assicurazione del conducente che ha provocato l'incidente.

L'assicurazione del responsabile del sinistro non versa alla compagnia del danneggiato l'esatto importo che quest'ultimo ha ricevuto dalla propria assicurazione, bensì un rimborso a forfait, il cui importo viene definito anno per anno dalla Consap.

La preoccupazione è che "se le tariffe non calano è il mercato ad essere penalizzato". L'assicurazione "pesa" sul valore di utilizzo delle due ruote 6,37 miliardi di euro su un totale, del valore di utilizzo del parco circolante che è di 11,2 miliardi di euro, ha spiegato il dg di Ancma Pier Francesco Caliani che ha sottolineato come vada considerato che il contributo dei centauri all'erario è di 3,6 miliardi. Per questo "meritano tariffe assicurativa più basse, mentre dal 2007 ad oggi, con l'introduzione del meccanismo di rimborso a forfait, sono aumentate considerevolmente". 

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Quotidiano Di Puglia