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Dimenticate l’Alfa Romeo degli ultimi 15 anni. La nuova è rinata a gennaio 2021. Da quando i francesi di Stellantis hanno preso le redini strategiche del gruppo con altri progetti ed obiettivi. Il nuovo capo del marchio Alfa, voluto dal boss di Stellantis Tavares, è un francese: Jean Philippe Imparato. Un uomo che però conosce bene gusti e tendenze del nostro paese perché fino al 2010 ha diretto la Citroen Italia. Sta ridisegnando in fretta l’assetto dell’Alfa secondo nuove strategie per portare alla redditività il marchio in breve tempo. Un piano decennale ben congegnato che ruota attorno ad alcuni punti-chiave. Ecco quali sono. Primo: le nuove Alfa saranno completamente italiane, quindi nessun decentramento come si temeva. Saranno disegnate, pensate e progettate in Italia da una squadra composta quasi al 100% da italiani. E poi costruite quasi esclusivamente nelle due fabbriche di Cassino e Pomigliano con un ulteriore modello fatto in Polonia, a Tychy.
Secondo: performance e qualità dovranno imperativamente caratterizzare tutte le Alfa del futuro.
Quarto: elettrificazione. Il mercato europeo è in calo del 60% nelle vendite di auto termiche, perciò l’ibrido sarà la chiave di rilancio e l’Alfa accelererà la realizzazione di auto elettrificate. La prima sarà Tonale, il Suv compatto, già presentato due anni fa come concept, che adotterà uno dei nuovi pianali del cluster premium. Fin dal lancio sarà ibrida plug-in e sarà perciò la prima Alfa elettrificata della storia. Verrà lanciato sul mercato il 4 giugno 2022. Poi nel 2023 arriverà la prima Alfa full electric che dovrà distinguersi anche in fatto di prestazioni: non soltanto accelerazione, ma anche autonomia. L’ambizione è di raggiungere il traguardo dei 700/800 km con una ricarica elettrica.
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