Terremoto Marocco, la testimonianza di una turista romana: «Ho sentito il tetto crollarmi addosso. Tutto tremava. Ho avuto paura di morire»

«In quel momento tanti pensieri si sono succeduti. Ho iniziato a correre mentre le pareti si frantumavano».

«Al momento della prima scossa stavo dormendo, mi sono svegliata di soprassalto. Il letto si muoveva in maniera fortissima. Aprendo gli occhi ho visto muoversi le pareti e...

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«Al momento della prima scossa stavo dormendo, mi sono svegliata di soprassalto. Il letto si muoveva in maniera fortissima. Aprendo gli occhi ho visto muoversi le pareti e il pavimento. Ho avuto paura di morire». Sono le 23:11 quando a Marrakech la terra inizia a tremare. Una turista romana in vacanza in Marocco ripercorre i momenti di paura vissuti durante e dopo il sisma di magnitudo 7 che ha scosso il Paese nordafricano.  

«Sono uscita dalla stanza d'hotel scalza e in pigiama in cerca delle scale - racconta - . In quel momento sentivo sulla pelle i calcinacci che scendevano e la polvere. Il tetto si stava sgretolando. Ho iniziato a correre mentre le pareti si frantumavano».

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La turista, come centinaia di italiani in visita nel Paese, ha trascorso la notte fuori dall'hotel dove alloggiava, nella paura di nuove scosse. Nei primi momenti dell'emergenza le strutture ricettive hanno prestato soccorso ai propri ospiti fornendo coperte e beni di prima necessità. Circa 200 i connazionali presenti nelle zone colpite secondo la Farnesina.


«In quel momento tanti pensieri si sono succeduti. Da una parte ho pensato che se si sarebbe staccato qualcosa di grosso io sarei morta, dall'altra la paura di trovare le vie di fuga bloccate e non poter più uscire». 

 

Nel frattempo continua a salire il devastante bilancio del sisma che ha colpito una zona a circa 70 chilometri da Marrakesh. Tra i feriti non ci sarebbe «nessun italiano» ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani che è in contatto costante con l'ambasciata a Rabat e il consolato a Marrakech per dare massima assistenza ai nostri connazionali: ne risultano circa 200 sul territorio nazionale. 


«La prima cosa importante è contattare tutti gli italiani. Seguiamo minuto per minuto l'evolversi per la situazione», ha sottolineato il titolare della Farnesina. Mentre la premier Giorgia Meloni ha garantito «la piena disponibilità dell'Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza». 

L'epicentro del sisma


I sismografi hanno registrato la scossa alle 23.11 di venerdì 8 settembre. L'epicentro è stato localizzato nel centro del Paese, a 16 chilometri del villaggio Tata N'Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech. 


La scossa però è stata sentita lungo tutta la dorsale dell'Atlante, a Merzouga, una delle porte del deserto, Taroudant, Essaouira e Agadir e dall'altro versante della catena montuosa a Casablanca, fino a Rabat. Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi. 


Poi la difficoltà nel raccogliere le informazioni dai territori più remoti, come i paesi che punteggiano l'Atlante che sono molto poveri, spesso senza collegamento internet, dove le case sono costruite con il caratteristico muro a pisé, realizzato in paglia, fango e sassi. 

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Da subito poi grande paura nella medina di Marrakesh, dove le parti più fragili delle mura che circondano il centro storico sono crollate. Si segnalano danni anche nella kasbah e crolli di abitazioni nella zona a nord est. Nella città nuova ci sono crepe nel campanile della chiesa cattolica di Gueliz. Crolli di facciate a Essaouira, sull'Oceano atlantico e a Ouarzazate, nel centro Sud. 

 

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Quotidiano Di Puglia