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Il sentimento per i cani è quello stesso che nutriamo per i bambini», diceva Sigmund Freud. A confermarlo, ora, sono i numeri. Gli animali sono sempre più presenti nelle nostre case. Ed è mutata anche la visione della famiglia. Il Rapporto Assalco Zoomark 2020 stima in 60,2 milioni il numero di animali d’affezione nelle case degli italiani. La proporzione è pressoché uno a uno tra pet e popolazione residente. Eurispes, nel Rapporto Italia 2019, ha sottolineato che per il 76,8% degli italiani gli animali sono membri della famiglia a tutti gli effetti. E se sei connazionali su dieci li ritengono i loro migliori amici, è ben il 32,9% a considerarli come figli.
I NUMERI
Pandemia e lockdown hanno fatto registrare un boom di adozioni di cani e gatti. L’Enpa, nel 2020, ha misurato una crescita di più del 15% nelle adozioni – in alcune città, addirittura del 40% – trovando casa a 8.100 cani e 9.500 gatti. Se è vero che la famiglia si “allarga”, dando sempre più spazio a nuovi affetti con la coda, lo è pure che, invece, la natalità continua a diminuire. Basta guardare i dati Istat. I nati, nel 2019, sono stati circa 420mila – precisamente 420.084 – con un calo del 4,5% rispetto al 2018. Un trend avviato da anni. Il numero medio di figli per donna, nel Paese, era 1,46 nel 2010. È 1,27 oggi. Si scende a 1,18 per le donne di cittadinanza italiana, toccando la soglia più bassa di sempre. E le prospettive sono cupe. «Stando al Primo rapporto del Gruppo di esperti “Demografia e Covid-19”, la pandemia avrà un impatto negativo sulle nascite – afferma Maria Rita Testa, docente di Demografia dell’Università Luiss di Roma – Ricadute, in tal senso, sono già state registrate nel 2020, ma l’impatto maggiore è previsto quest’anno.
GLI EFFETTI
Il tema chiave è proprio l’affetto. Da dare e ricevere. E da dimostrare. Il mutamento di rapporto con i pet alimenta un giro d’affari a più zeri. Nel 2019, per il cibo, si contano 2.078 milioni di euro – nel 2016 erano 1939 – e per gli accessori 70,6 milioni. Il fenomeno genera pure nuove proposte. Ecco allora le pasticcerie per cani, presenti in più città. Ed ecco feste e doni. UnitedPets propone idee regalo per il pet in vista di San Valentino, dal set per i cani golosi a prodotti per “viziare” i gatti. «L’aumento di adozioni di animali – commenta il sociologo Guerino Nuccio Bovalino, docente all’ateneo Dante Alighieri di Reggio Calabria – è legato a una necessità sempre più urgente di contatto con la nostra parte più intima e istintiva. L’era digitale coincide con una forma artificiale di comunicazione che ha costretto le nostre vite dentro piattaforme digitali asettiche e anestetizzanti. Gli animali che abbiamo accanto sono capaci di risintonizzare le nostre esistenze con il ritmo della natura. Anche la tecnologia si è adattata, creando cagnolini robot che tengono compagnia agli anziani e, grazie a software e wi-fi, monitorano le condizioni mediche del padrone inviando dati al medico».
IL RISVOLTO
«L’animale, in questo periodo, svolge pure una funzione terapeutica – dice Carla Rocchi, presidente Enpa –, riesce a farci distogliere il pensiero dal Covid. Inoltre, completa la famiglia, spesso composta da madre e figlio, reintegrando la possibilità di creare un circuito che vada oltre il legame a due». Muta la famiglia e mutano le esigenze. «Siamo entrati in una crisi economica che si sta abbattendo sulle famiglie e i quattro zampe che ne fanno parte – dice Ilaria Innocenti, responsabile animali familiari Lav – Stiamo intervenendo in tutta Italia con aiuti in cibo e di altro genere. E abbiamo attivato una petizione per chiedere l’adozione di misure economiche e fiscali per il sostegno a chi vive con uno o più animali».
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