Caro direttore, sono padre di due figli disabili e vi scrivo per esporvi la problematica che stiamo vivendo negli ultimi anni. Circa 5 anni fa, è stato attivato un servizio...
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Alla luce dei fatti, dunque, le domande che vorrei porre a chi predispone questi servizi sono:
1. nei periodi di disservizio per fine bando, i nostri problemi con due figli disabili in casa rimangono: non si potrebbe, quindi, creare e garantire una continuità del servizio alle persone bisognose come noi? 2. conoscendo le tempistiche della burocrazia per predisporre e assegnare il bando, non si potrebbe anticipare la data di quest'ultimo o fare una proroga di quello precedente, fino alla nuova riattivazione? Non ha senso offrire un servizio del genere in periodi alternati, i nostri problemi restano. Non può rappresentare la burocrazia un ostacolo alla necessità di servizi sociali.
Antonio Fiorentino
Caro lettore, la soluzione di problemi come questi dovrebbe essere al centro dell'attività di chi decide di dedicarsi all'amministrazione pubblica e considera il governo delle istituzioni come un servizio. Dovrebbe, ma non è così. Capita molto raramente che la politica, l'amministrazione e l'apparato burocratico, in tutt'altre faccende affacendati, si adoperino per risolvere i problemi reali dei cittadini. Speriamo che la pubblicazione di questa lettera e gli articoli che dedicheremo all'argomento sull'edizione cartacea del Quotidiano possano destare l'attenzione di chi ha la responsabilità di riattivare il servizio.
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Quotidiano Di Puglia