I casi di Meloni e Bedori confermano: il maschilismo è duro a morire

I casi di Meloni e Bedori confermano: il maschilismo è duro a morire
Caro direttore, vorrei che qualcuno mi spiegasse perché nel nostro Paese tutte le notizie vengono amplificate o diventano un caso: vedi la gravidanza della Meloni o la...

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Caro direttore, vorrei che qualcuno mi spiegasse perché nel nostro Paese tutte le notizie vengono amplificate o diventano un caso: vedi la gravidanza della Meloni o la candidatura della Bedori a Milano. La stragrande maggioranza delle donne, lavoratrici durante la gravidanza, non smettono di essere mogli e madri. Continuano a spazzare e cucinare tra un conato di vomito e un letto da rifare, scapicollandosi tra un bimbo da accompagnare e genitori anziani da accudire. Ma tutto questo non fa notizia. Stesso discorso vale per la salentina Patrizia Bedori, 5 Stelle, che ha deciso di ritirare la sua candidatura perché ricoperta da insulti on line dal suo stesso movimento che l’ha definita “brutta, grassa, casalinga e disoccupata” e non ha i numeri, anche secondo il premio Nobel Dario Fo, per ricoprire il difficilissimo ruolo di sindaco di Milano. Hanno forse dovuto superare un concorso di bellezza Giuliano Ferrara o Renato Brunetta?


Silvia Spalluto
(donna, madre, lavoratrice di Lecce)


Cara lettrice, è lei stessa a dare una risposta alla sua domanda. Le notizie e le polemiche sulla candidatura della Meloni a Roma e sul ritiro della Bedori a Milano non sono state amplificate, ma sono diventato un caso perché tale erano. Se, come lei scrive, una donna lavoratrice e incinta continua a lavorare anche fino all’ottavo mese di gravidanza, e se una casalinga incinta continua a svolgere fino all’ultimo giorno tutte le attività in casa, perché mai una donna che fa politica e che è in attesa di un bambino non può candidarsi a sindaco di Roma? Le sortite di Bertolaso e di Berlusconi sono state del tutto fuori luogo, oltre che di bassa lega, e risentivano di un modo di pensare e di giudicare fortemente maschilista. È stato, perciò, giustissimo dare ampio risalto alla questione. I passi in avanti, anche su questo versante, si possono compiere solo facendo emergere le contraddizioni e, soprattutto, mettendo in evidenza l'ancora ampia distanza tra il rispetto a parole delle donne e il rispetto nei fatti delle donne. Non è solo un problema del “politicamente corretto”. È un problema di sostanza. Il percorso della piena parità tra uomo e donna non è ancora completato, anche nei paesi più avanzati. E il linciaggio subito dalla Bedori sulla rete ne è la conferma. La Bedori andava magari attaccata, come vengono attaccati Sala e Parisi, per le sue competenze, non per le sue fattezze fisiche. Ecco perché il caso c’era tutto. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia