Il disastro della strada provinciale 364 e le buche sui marciapiedi di San Cataldo

Il disastro della strada provinciale 364 e le buche sui marciapiedi di San Cataldo
Caro direttore, sono un assiduo lettore del Quotidiano di Puglia, nonché cittadino leccese per scelta. Ho percorso la strada provinciale 364 in bici ed in scooter (nel...

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Caro direttore,

sono un assiduo lettore del Quotidiano di Puglia, nonché cittadino leccese per scelta. Ho percorso la strada provinciale 364 in bici ed in scooter (nel limite degli 80 km/h) e sono rimasto inorridito! Il rifacimento del manto stradale in seguito ai lavori è scandaloso. Sembra di praticare un rodeo con avvallamenti, rigonfiamenti, giunture di asfalto perpendicolari alla strada (trasversali) mal fatte, addirittura alcune buche. La minicorsia d'emergenza pericolosissima perchè piena di granelli di catrame. I tombini mai a livello del manto stradale : all'inizio sotto il livello stradale (pericolosissimo) ma nell'ultimo km addirittura sporgente (anche di diversi cm !!!), con grave rischio di sobbalzo , di taglio dei pneumatici e di caduta rovinosa !!


Se i lavori sono stati pagati bisogna esigere che il manto stradale sia ripristinato a regola d'arte, altrimenti passare immediatamente alle vie legali. Altrimenti non bisogna pagare fino a che il lavoro non è ben fatto. Tuteliamo i soldi del povero contribuente !! E che dire poi di San Cataldo ? Il bellissimo marciapiede del lungomare tra il molo di Traiano ed il lido York è pieno di buche. Cosa aspettano a rimetterlo a posto ? E le costruzioni fatiscenti prima e dopo il diurno? Ed il complesso marrone windsurf alla fine del lungomare? Anche se fossero privati c'è comunque l'obbligo di mantenere almeno il decoro! Questo bisogna esigerlo.

 
M. V. (Lecce)

 

Caro lettore, ha ragione indignarsi, a denunciare e a protestare. Se lo facessimo tutti, ed ogni giorno, con rigore ma anche con dignità, molte cose cambierebbero. Il nostro giornale ci prova, attirandosi spesso le reazioni stizzite di sindaci e amministratori, i quali quando sono messi di fronte alle proprie responsabilità e non hanno alcuna possibilità di negare l'evidenza, ci definiscono “boicottatori”. Su San Cataldo abbiamo acceso da tempo i riflettori e qualche cosa, ancora pochino in verità, si è cominciato a muovere. Non molleremo. Quanto alle disastrose condizioni delle strade salentine c'è una puntuale e quasi quotidiana ricognizione sulle nostre pagine. Proprio qualche giorno fa, tra l'altro, abbiamo riportato la notizia dello stanziamento di 5 milioni da parte l'Anas per la manutenzione straordinaria delle principali arterie del Salento. Controlleremo tempi e interventi. C'è una sola cosa da non fare: rassegnarsi. Perché cambiare è possibile anche in questa parte d'Italia, soprattutto se diventiamo sempre più cittadini e sempre meno sudditi. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia