UniSalento, Udu Lecce denuncia: Aule pollaio, studenti per terra»

UniSalento, Udu Lecce denuncia: Aule pollaio, studenti per terra»
Studenti e studentesse seduti per terra, all’interno e al di fuori delle aule o addirittura in fila in piedi. Aule affollate anche all'Università a Lecce....

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Studenti e studentesse seduti per terra, all’interno e al di fuori delle aule o addirittura in fila in piedi. Aule affollate anche all'Università a Lecce. «Questo è lo scenario cui si è costretti ad assistere da lunedì 18 settembre, data di inizio della maggior parte delle lezioni del primo semestre di questo anno accademico» denuncia l’Unione degli universitari, che ha già segnalato il problema ma senza sortire, almeno finora,  gli effetti sperati.

La protesta di Udu


«Avevamo cercato di prevenire “il fenomeno delle aule pollaio” che ogni anno viene a crearsi - ha sottolineato Laura Piccirillo, rappresentante Udu Lecce in Senato Accademico - quest’anno, più di tutti, con gran parte dell’ateneo in ristrutturazione e le diverse convenzioni che sono venute a mancare, ci si ritrova con dei grossi disagi. Oltre alle diverse segnalazioni mandate al direttore generale, avevamo cercato di rendere pubblica la problematica tramite un video ironico sui social. Evidentemente non è bastato. Continueremo a denunciare la grave carenza di aule sul polo urbano che attanaglia l’Ateneo salentino in questo inizio di lezioni universitarie». 

Il problema: più iscritti e meno aule disponibili


Secondo l’associazione studentesca, è impensabile che, «con il cospicuo aumento degli iscritti, l’amministrazione centrale abbia deciso di avanzare lavori di ristrutturazione sulla maggior parte dei plessi cittadini senza pensare ad una soluzione esaustiva ed efficiente». Una ristrutturazione necessaria, vista la situazione di degrado di alcune aule o addirittura plessi interi dell’università salentina, «ma - incalzano dall’Udu - contestualmente alla volontà di agire in tal senso, sarebbe stato saggio prendere dei provvedimenti alternativi a garantire in ogni caso spazi ampi e sicuri per lo svolgimento delle lezioni. Il tutto, soprattutto alla luce dell’innalzamento delle tasse». 


A tal proposito proposito, Marinella Milia, rappresentante Udu Lecce in Consiglio di amministrazione ha ribadito: «Ci siamo ribellati allora e continueremo adesso ad affermare quanto sia intollerabile il dover pagare un prezzo incrementato di fronte alla penuria di servizi offerti e le condizioni deplorevoli in cui la componente studentesca è costretta a “seguire” le lezioni. Tutto questo incorniciato da una fine non chiaramente fissata dei lavori in corso. Il nostro ateneo continua ad ampliare l’offerta formativa da una parte, ma a rimanere immobile circa misure strutturali e convenzioni. L’unico spiraglio di soluzione? Il rinnovo della convenzione con il museo Castromediano, ma non basta».  Per la coordinatrice Udu Lecce, Sabrina Loparco,  «si viola il diritto allo studio:  garantire lezioni senza possibilità di partecipare alla spiegazione del professore influisce sulla resa del percorso accademico». Per trovare una soluzione,  l’altro ieri, sempre da Udu, è partita la richiesta di un tavolo  con il direttore generale. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia