Un bando per il primo forno crematorio del Salento, ma Botrugno non ci sta

Un bando per il primo forno crematorio del Salento, ma Botrugno non ci sta
BOTRUGNO - Sta suscitando proteste ed una mobilitazione dei cittadini del piccolo paese di Botrugno, 3mila abitanti, il progetto di realizzare un tempio crematorio a ridosso...

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BOTRUGNO - Sta suscitando proteste ed una mobilitazione dei cittadini del piccolo paese di Botrugno, 3mila abitanti, il progetto di realizzare un tempio crematorio a ridosso dell'abitato. Il movimento civico ApertaMente e' sceso in campo chiedendo al Comune di sospendere la gara pubblica indetta per la realizzazione e la gestione del primo forno crematorio di defunti nel Salento e di indire un referendum per ascoltare il parere dei cittadini.


L'associazione chiede "la immediata revoca in autotutela del bando di gara; la convocazione di un Consiglio comunale aperto ai cittadini; l'avvio un processo di confronto partecipato. Chiedono anche - affermano in una nota - di indire un referendum consultivo sulla questione. Si tratta - precisa Apertamente - di un investimento di circa 2 milioni e mezzo di euro per la realizzazione e la concessione trentennale dell'opera.

Il concessionario - sottolinea la nota - dovra' riconoscere all'amministrazione comunale un canone annuo non inferiore al 4% del fatturato derivante dalle operazioni di cremazione e con un valore minimo di 15.000 euro. Il project financing ha come proponente l'Ati formata da tre societa': Altair srl, Edilver srl di Verbania (VB) e la salentina Futurcrem srl di Ruffano, una societa' di recente costituzione guidata dall'amministratore unico Pasquale Toma Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia