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Un anno senza Daniele ed Eleonora. Un anno da quando l’ex coinquilino Antonio De Marco, 22 anni, di Casarano, li sorprese durante la cena di inaugurazione della loro casa di Lecce, in via Montello, al 9. Con il viso coperto da una maschera fatta con una calza di nylon, con il bordo degli occhi e della bocca rimarcati con il pennarello, sferrò 79 coltellate per vendicare - questa la verità di De Marco nelle confessioni ai carabinieri, ai magistrati e nel diario fatto ritrovare nella stanza presa in affitto in città - la sua sofferenza per l’incapacità di intrattenere una relazione affettiva con una ragazza. In pochi minuti De Marco, studente di Scienze infermieristiche, spazzò via la vita di Eleonora Manta, 30 anni, di Seclì, funzionaria della sede Inps di Brindisi dopo avere conseguito la laurea in Giurisprudenza. E di Daniele De Santis, 36 anni, arbitro di calcio pronto al salto in serie B.
I genitori
Se la morte di un figlio rappresenta sempre un fatto innaturale, per genitori di Daniele ed Eleonora è diventata inaccettabile.
La giornata commemorativa
Un anno. Era il 21 settembre dell’anno scorso, alle 20.42 circa, quando i due ragazzi non si accorsero che la porta di casa era stata aperta dall’esterno (De Marco aveva conservato la copia delle chiavi) e soccombettero alla furia omicida dell’ex coinquilino. Oggi i due ragazzi saranno ricordati nella manifestazione a Seclì organizzata per le 17.30 in viale San Paolo dall’amministrazione comunale e dalla professoressa Carpentieri: Giornata commemorativa in memoria di Eleonora e Daniele, il titolo. Nella locandina due righe che sintetizzano il dramma: “Due giovani vite innocenti, distintesi per l’esistenza specchiata e recise dall’odio e dalla violenza irrefrenabile di chi non conosce l’amore, sono divenute simbolo della non violenza”. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia