«Favorirono la prostituzione»: condannati giudice e poliziotta

«Favorirono la prostituzione»: condannati giudice e poliziotta
Condannati con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione il magistrato della Corte di  Cassazione Giuseppe Caracciolo, 61 anni, di Lecce, e la compagna Pasqua...

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Condannati con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione il magistrato della Corte di  Cassazione Giuseppe Caracciolo, 61 anni, di Lecce, e la compagna Pasqua Biondi, 54 anni, di Brindisi, poliziotta in aspettativa. 


Un anno di reclusione e l'interdzione dagli uffici pubblici per lo stesso periodo di tempo, ha stabilito la sentenza del giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Lecce, Carlo Cazzella.

Due anni di reclusione sono stati chiesti per ognuno degli imputati dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Vallefuoco, titolare dell'inchiesta condotta con i poliziotti della Squadra mobile. Per l'assoluzione hanno concluso gli avvocati difensori Ladislao Massari e David Brunelli. 

Il dispositivo della sentenza specifica che i due imputati siano stati assolti dalle accuse di sfruttamento della prostituzione e di locazione di casa di prostituzione. 
Il processo ha riguardato la casa-vacanze sequestrata l'1 luglio di due anni fa dalla polizia. Secondo l'accusa  quell'appartamento elegante, pubblicizzato come casa vacanze su tutti i siti specializzati, ospitava il meretricio. 

Le prime segnalazioni arrivarono dai vicini di casa, infastiditi dal flusso continuo di uomini all'interno del palazzo: i clienti si fermavano per pochi istanti sul marciapiede, facevano qualche telefonata, dopodiché entravano per rimanervi qualche decina di minuti, infine andavano via. Un via vai ad ogni ora del giorno e della notte. Gli agenti si sono quindi appostati davanti all'abitazione.
 
Il giudice Caracciolo, sospeso intanto dal Csm, e la sua compagna, si sono sempre professati innocenti. Ne ha parlato il giudice per oltre cinque ore e mezzo, durante la scorsa udienza.

Tre mesi il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza. E le difese ricorreranno in appello. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia