Tenta il suicidio nella cava, i carabinieri: «Così siamo riusciti a salvarlo»

Tenta il suicidio nella cava, i carabinieri: «Così siamo riusciti a salvarlo»
Tenta il suicidio nella cava: 42enne salvato dai carabinieri a Ugento. «Mentre il mio collega lo teneva impegnato a parlare, io sono riuscito a sorprenderlo alle spalle e a...

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Tenta il suicidio nella cava: 42enne salvato dai carabinieri a Ugento. «Mentre il mio collega lo teneva impegnato a parlare, io sono riuscito a sorprenderlo alle spalle e a immobilizzarlo. Così gli abbiamo salvato la vita». A parlare è l'appuntato Andrea Scorrano, carabiniere del servizio radiomobile di Casarano, che insieme al collega Mauro Bello sono riusciti a impedire a un uomo di 42 anni di buttarsi giù dalla sommità della cava dismessa di Ugento. L'uomo, originario del posto, era disperato a causa di gravi problemi familiari, si era recato alla cava domenica scorsa verso le 13 con l'intento di suicidarsi.

Il racconto dei militari


«Domenica scorsa eravamo di pattuglia quando la centrale ci ha chiamati, segnalandoci questa situazione presso la cava dismessa di Ugento in contrada Melissano racconta il sottufficiale giunti sul posto ci hanno indicato che c'era questa persona seduta a pochi centimetri dal precipizio. Ci hanno detto che si voleva gettare perché aveva avuto dei problemi in famiglia. La cava è recintata continua l'appuntato e da lì abbiamo tentato di riportare alla ragione questa persona e di arretrarsi. Non c'è stata possibilità. Sul posto c'era anche la sorella dell'uomo che cercava di dissuaderlo, ma non c'era ragione di farlo ragionare. E allora, mentre il collega gli parlava per cercare di farlo desistere dal gesto sconsiderato che voleva fare, io ho scavalcato la rete di recinzione e ho fatto il giro del perimetro della cava per non farmi notare».


«Ho fatto circa 300 metri di dislivelli prosegue Scorrano finché non sono arrivato alle spalle dell'uomo. Lui però si è accorto della mia presenza e mi ha detto di non avvicinarmi altrimenti si sarebbe lanciato nel vuoto. Io però non ci ho pensato più di tanto, mi sono buttato su di lui e sono riuscito prima a immobilizzarlo e poi per la sua e la mia sicurezza l'ho trascinato verso l'interno, allontanandolo dal precipizio». A questo punto l'appuntato Scorrano e l'uomo si sono alzati in piedi e quest'ultimo ha fatto un gesto che ha sorpreso il militare.


«Ci siamo rimessi in piedi racconta ancora Scorrano lui mi ha abbracciato e si è messo a piangere a dirotto».
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Quotidiano Di Puglia