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Posidonia mista a sabbia proveniente dalla disostruzione di un canale, depositata sull'arenile e non smaltita secondo la procedura prevista, stando alle contestazioni mosse dalla Procura di Lecce. Con l'accusa di deturpazione delle bellezze naturali e di discarica abusiva sono finiti a processo in cinque: Silvia Palumbo, di Racale, direttore dell'area tecnica del consorzio di bonifica Ugento Li foggi; Vito Caputo, di Nardò, direttore generale dell'ente; Alfredo Borzillo, di Bari, commissario dello stesso ente; Giuseppe Corti, di Bari, direttore dell'aerea tecnica del consorzio; Edoardo Lannocca, di Racale, capo settore tecnico e rup.
Ieri la prima udienza, dinanzi al giudice monocratico Luca Scuzzarella.
Cosa è successo
La deturpazione delle bellezze naturali sarebbe avvenuta, sempre a parere della Procura, in danno del «litorale di Ugento», luogo soggetto a particolare tutela dell'autorità in quanto sito di area Sic, aree strategiche per la tutela di habitat di importanza europea, cioè quegli habitat naturali e semi-naturali che rischiano di scomparire o che sono legati a specie animali o vegetali minacciate da estinzione.
Nell'udienza di ieri il Tribunale in composizione monocratica ha accolto la richiesta di oblazione (che consente di ottenere l'estinzione del reato, a seguito del pagamento allo Stato di una somma pattuita con l'accusa) per il solo capo d'accusa di deturpazione di bellezze naturali formulata da Borzillo. Una istanza di messa alla prova è stata invece respinta dal giudice. È stato infatti rilevato che il materiale in questione si trova ancora nel luogo in cui - a parere degli inquirenti - non avrebbe dovuto essere posizionato, perché destinato allo smaltimento.
Le difese hanno specificato che non vi sono ancora le autorizzazioni alla rimozione, ragion per cui non sarebbe ancora stato possibile procedere. È stata inoltre depositata documentazione e ascoltato il primo testimone citato dal pm. La prossima udienza è stata fissata il 19 dicembre per l'esame degli imputati e dei testimoni delle difese.
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Renata Minafra, Stefano De Francesco, Silvestro Lazzari, Michele e Giulia Bonsegna, Giordano Settembre e Rocco Vincenti. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia