Tribunale di Lecce, tenta di darsi fuoco in bagno per protestare contro sfratto e licenziamento: salvato dal presidente

Un uomo di origini straniere ha manifestato tutta la sua disperazione per il lavoro perso, il tfr mai incassato e una procedura esecutiva sulla casa

Tenta di darsi fuoco nel bagno del Tribunale di Lecce per protestare contro sfratto e licenziamento: salvato dal presidente
Si è chiuso in bagno, al quinto piano del tribunale civile di via Brenta a Lecce, e si è cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco. Un uomo di origini straniere...

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Si è chiuso in bagno, al quinto piano del tribunale civile di via Brenta a Lecce, e si è cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco. Un uomo di origini straniere ha manifestato tutta la sua disperazione per il lavoro perso, il tfr mai incassato e una procedura esecutiva sulla casa in cui vive con moglie e figli e che, a quanto riferito, avrebbe dovuto lasciare fra dieci giorni. 

Il salvataggio

A tirarlo fuori di lì ci ha pensato il presidente del Tribunale in persona, Roberto Tanisi che, una volta avvertito di quanto stava accadendo, è intervenuto personalmente fino a riuscire a stabilire un contatto con l'uomo e con la moglie. A quanto si apprende si tratta di un cittadino che risiede da molti anni nel Salento e che vive una situazione particolare. 

Sul posto sono intervenuti anche diversi altri magistrati, che hanno cercato di comprendere quali fossero i termini della questione, oltre ai vigili del fuoco e i carabinieri. Alla fine l'uomo ha desistito dall'intento di farla finita. Ma si è creato allarme, considerato anche l'enorme pericolo che un eventuale gesto inconsulto, al quinto piano del tribunale, avrebbe potuto arrecare.

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Quotidiano Di Puglia