Estimi catastali, il caso Lecce sul tavolo del ministro Tria: «Evidenti disparità»

Lecce
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«Ho appena depositato la mia interrogazione indirizzata al Ministro Tria chiedendo di intervenire con urgenza per evitare una discriminazione e un danno evidente tra i cittadini leccesi». L'interrogazione porta la firma della senatrice salentina Teresa Bellanova ed è relativa alla rivalutazione degli estimi catastali che porterà a un vertiginoso aumento delle tasse nel capoluogo salentino. Un aumento di Irpef, Imu, Tasi e tasse di compravendita degli immobili, ma non per tutti: solo per coloro che, quando esplose il caso estimi, non presentarono ricorso alla commissione tributaria.

«Una situazione - scrive oggi Bellanova sui social - che ha portato a un paradosso enorme: cittadini che abitano sullo stesso piano, in appartamenti uguali, del medesimo condominio saranno costretti a pagare tasse diverse.
Un provvedimento iniquo che finisce per trattare diversamente, dal punto di vista tributario, situazioni identiche». La parola, dunque, passa ora al ministro Tria giacché la via che porta a Roma è quella più rapida per scongiurare il caos e una batosta a carico dei più deboli.
Questo avverrà, infatti, non appena la sentenza definitiva del Consiglio di Stato sul ricorso, respinto, delle associazioni dei consumatori, si tradurrà in cartelle esattoriali: si dovranno pagare le tasse aumentate e anche gli arretrati dal 2013 e le sanzioni. 
I numeri, meglio delle parole, spiegano l'iniquità della manovra che si sta per abbattere sui leccesi, penalizzando i più deboli e favorendo i più ricchi e avveduti: l'aumento delle rendite catastali è pari al 40% nel centro storico e al 15% nel resto della città. Dunque chi, fino a ora, ha pagato 100 euro di Imu, domani, dopo l'aumento, pagherà 140 o 115 euro, più arretrati e sanzioni Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia