Prostituzione e tratta: cinque arresti a Lecce Nelle intercettazioni riti voodoo e sacrifici

Prostituzione e tratta: cinque arresti a Lecce Nelle intercettazioni riti voodoo e sacrifici
Arresti a Lecce nel blitz delle prime ore di questa mattina in cui sono finiti dietro le sbarre cinque cittadini nigeriani coinvolti in un'associazione che si occupava delle...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Arresti a Lecce nel blitz delle prime ore di questa mattina in cui sono finiti dietro le sbarre cinque cittadini nigeriani coinvolti in un'associazione che si occupava delle sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù delle connazionali.

Nel fermo immagine del video dei Carabinieri, la rotta seguita dalle donne nigeriane giunte in Italia sui barconi e poi ridotte in schiavitù per farle prostituire. Le indagini svolte dai militari del nucleo investigativo del comando provinciale della sezione anticrimine dei Carabinieri di Lecce sono partite proprio da Lecce e hanno fatto luce su un sodalizio criminale transnazionale radicato in Nigeria con cellule operative in Libia in diverse aree del territorio nazionale dedito alla riduzione schiavitù e tratta di ragazze destinate al mercato della prostituzione - che venivano assoggettate alle "madame" nigeriane - fatte giungere in Italia bordo di barconi stipati di migranti e salpati dalle coste libiche alla volta della Sicilia. Gli investigatori hanno documentato - anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali - le modalità attraverso le quali numerose giovani nigeriane ospitate nei centri di accoglienza, ottenuto il permesso temporaneo di soggiorno, dopo essersi allontanate e venivano recuperate subito da componenti dell'organizzazione malavitosa con i quali erano in costante contatto ed avviate allo sfruttamento sessuale. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia