È di 26 morti, tra cui due bambini, e almeno 600 feriti il bilancio della violenta scossa di terremoto che nella notte ha colpito l'Albania. Questo, almeno,...
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Nuove scosse, di più lieve intensità, sono state avvertite anche questa mattina intorno alle 10.
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«Le notizie parlano di almeno 6 morti e di molte persone ancora disperse, con molti edifici crollati - ha scritto su twitter il portavoce del governo di Tirana, Endri Fuga - Oltre 300 persone hanno ricevuto cure mediche negli ospedali di Tirana e Durazzo. Oggi scuole chiuse, team di emergenza pienamente operativi».
Secondo le rilevazioni a cura dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l'epicentro è localizzato in Albania, lungo la costa settentrionale a pochi chilometri da Durazzo. La magnitudo registrata è di 6.5, la profondità di 10 chilometri.
L’intensità del fenomeno, classificato al 6.5 della Richter, è una delle più intense registrate nella vicina area balcanica. Nel terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980 fu di 6.9 Richter (durò 90 secondi), nel terremoto dell’Aquila il 6 aprile 2009 di 6.3 Mw.
In un post pubblicato da Tirana, dove si trova con la famiglia, l’ex parlamentare pugliese Nicola Ciracì ha fatto sapere che la scossa è stata avvertita con particolare violenza.
A Tirana migliaia di persone hanno invaso le strade, uscite dalle abitazioni per paura di nuove scosse che si sono ripetute fino a poco fa. I siti albanesi parlano numerosi danni. Il numero maggiore delle vittime viene segnalato a Durazzo, zona dell'epicentro, dove alcuni edifici sono crollati.
Nella nella foto postata da Francesco Mandoj la gente in strada a Tirana pochi minuti dopo la scossa più forte
«Terremoto». Il passaparola sui social è avvenuto in tempo reale a cominciare da qualche secondo dopo la scossa delle 3.54. «Ho un’amica albanese che ha i genitori che vivono a Durazzo - scrive Ileana che vive a Bari - Mi ha detto che stanotte lì pareva l’apocalisse. Ed è la seconda volta nel giro di pochi mesi». «Stavo leggendo - racconta Achille - e ho sentito uno degli armadi scricchiolare e il letto ‘sbandarè da sinistra a destra». «Questa volta pensavo di morire», commenta Cinzia. «Un’altra scossa poco dopo le 7», scrive Angelo che vive a Taranto. E non è il solo ad avere avvertito quella che forse è stata una delle attese scosse di assestamento. Il passaparola è avvenuto anche attraverso i sistemi di messaggistica in quantità tale da fare ipotizzare fosse avvenuto qualcosa di veramente grave anche in Puglia, ma al momento non si hanno notizie di danni. In molti nella notte, svegliati dal terremoto, non sono più tornati a letto e prosegue in modo costante e in tempo reale l’aggiornamento sui social. Decine e decine sono state le telefonate ai vigili del fuoco e al 118 in particolare nella fascia adriatica.
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Quotidiano Di Puglia