«Morì a 31 anni per le botte prese in cella: le indagini vadano avanti»

«Morì a 31 anni per le botte prese in cella: le indagini vadano avanti»
Morì all’ospedale di Taranto dove fu trasferito dal carcere in condizioni gravissime. Ed a fronte della richiesta di archiviazione dell’inchiesta per omicidio...

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Morì all’ospedale di Taranto dove fu trasferito dal carcere in condizioni gravissime. Ed a fronte della richiesta di archiviazione dell’inchiesta per omicidio colposo avanzata dalla procura di Taranto, è stata presentata opposizione dai legali della famiglia di Cesario Antonio Fiordisio, di San Cesario, deceduto a 31 anni l’8 dicembre dell’anno scorso.

Gli avvocati Pantaleo Cannoletta e Paolo Vinci hanno chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Taranto di verificare due circostanze a cui, intanto, sarebbe stata data abbastanza importanza dal magistrato inquirente: primo, la natura dei lividi riscontrati sul corpo del ragazzo. Perché le indagini difensive hanno fatto emergere la possibilità che Fiordisio sia stato picchiato da un gruppo di rumeni, mentre era detenuto a Lecce nel carcere di Borgo San Nicola.

La seconda circostanza riguarda le condizioni in cui Fiordisio giunse in ospedale: i medici lo trovarono denutrito, disidratato, con una infezione che aveva colpito diversi organi, polmonite, insufficienza renale ed altro. Ed a fronte di un quadro clinico così grave, i legali della famiglia di Fiordisio hanno chiesto al gip di Taranto di accertare come sia possibile che un detenuto si riduca in quello stato di salute, senza adeguata assistenza medica. E senza che venisse disposto un ricovero ancora prima che il quadro generale degenerasse in modo irreversibile. Un’altra delle istanze inoltrate al gip sostiene la necessità di affidare tutta la documentazione medica al parere di un consulente. E di considerare anche la possibilità di sottoporre Fiordisio ad una autopsia.


Spetta ora al gip di Taranto stabilire se condividere i motivi del pubblico ministero o quelli dei legali della famiglia della vittima. Per queste ragioni Salvatore Capone ed Elisa Mariano, deputati pugliesi Pd, componenti della Commissione Affari sociali della Camera, annunciano un’interrogazione ai Ministri della Giustizia e della Salute Andrea Orlando e Beatrice Lorenzin perché “si faccia piena luce sulle condizioni di Fiordiso nell’ospedale di Taranto e nei mesi che hanno preceduto il suo ricovero”. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia