TARANTO - Pressioni indebite ai danni di venti lavoratori, costretti, sotto la minaccia di trasferimenti in altre sedi, a firmare un nuovo contratto a condizioni svantaggiose e...
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Ieri, in udienza, attraverso i legali di fiducia numerosi lavoratori hanno chiesto di costituirsi parte civile. Gli avvocati Egidio Albanese, Nicola Ciaccia, Massimiliano Di Cuia, Diego Maggi e Luisa Sibilla hanno formulato istanza risarcitoria per ciascuno dei propri assistiti pari a circa 50mila euro ciascuno. Analoga richiesta è stata avanzata dalla Filcams Cgil attraverso l’avvocato Antonella De Fazio.
La difesa degli imputati, rappresentati dagli avvocati Raffaele Errico e Fulvio Simoni, ha chiesto l’aggiornamento dell’udienza per poter interloquire sulle richieste di costituzione.
Il gup dottoressa Anna de Simone ha disposto l’aggiornamento al 24 giugno prossimo; data in cui il procedimento sarà definito in ogni caso.
Per l’accusa, sostenuta dal pm dottoressa Giovanna Cannarile, i due manager avrebbero in più circostanze costretto i lavoratori, ai quali fu richiesta la rimodulazione dell’orario di lavoro, a firmare un nuovo contratto. L’accordo-capestro, oltre alla variazione della distribuzione dell’orario di lavoro senza aumento salariale, avrebbe previsto pure la possibilità per il datore di lavoro, in determinati periodi di punta delle vendite, di aumentare la durata della prestazione lavorativa senza compenso adeguato. Una situazione, questa, che determinò le reazioni dei sindacati e la raffica di denunce. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia