Tap, via all'espianto di altri 35 ulivi sul tracciato del gasdotto dopo i lavori torneranno al loro posto

Foto: movimento No Tap
Sono in corso da questa mattina a Melendugno le attività di espianto e trasferimento degli ulivi presenti all'interno dell'area di cantiere nei pressi del Terminale...

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Sono in corso da questa mattina a Melendugno le attività di espianto e trasferimento degli ulivi presenti all'interno dell'area di cantiere nei pressi del Terminale di ricezione del gasdotto Trans Adriatic Piepeline (Tap), in coordinamento con gli enti competenti e nel pieno rispetto della normativa che ne disciplina la gestione. Ne dà notizia l'ufficio stampa di Tap, precisando che «l'espianto riguarda 35 delle 42 piante originariamente previste, grazie alle ottimizzazioni che il consorzio ha svolto riducendo ulteriormente le dimensioni delle aree di lavoro». «A fronte delle analisi effettuate in precedenza su tutte le piante e in coerenza con le indicazioni delle autorità fitosanitarie - aggiunge Tap - sono inoltre assicurati gli adempimenti per alcuni ulivi che sono risultati affetti da Xylella fastidiosa», la fitopatia che sta essiccando gli ulivi. «Le piante risultate in salute - precisa Tap - vengono trasportate al vivaio di Masseria del Capitano e saranno alloggiate nei canopy (coperture, ndr) predisposti da Tap, dove gli ulivi ospitati saranno a questo punto circa 700, curati con le migliori tecniche agronomiche in attesa del loro reimpianto nella posizione originaria».


Critico il movimento No Tap:
«Mentre tre giorni fa la procura di Lecce chiudeva le indagini preliminari e denunciava 15 persone (più la società Tap) per reati che vanno dal DISASTRO AMBIENTALE all'inquinamento della falda, alla violazione delle norme vincolistiche, oggi, di tutta risposta, chi lavora per Tap ha iniziato ad ESPIANTARE ULIVI MONUMENTALI!
Tutto questo con l'ausilio e il supporto di un governo complice e asservito alla multinazionale, silenzioso e vigliacco contro la sua popolazione, traditore di diritti calpestati e derisi». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia