Tap, la Polizia replica al comitato: attacco contro le forze dell'ordine

«Non trova riscontro negli elementi oggetti in possesso della Questura» l'accusa lanciata da attivisti del Movimento No Tap sul ferimento di una signora durante...

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«Non trova riscontro negli elementi oggetti in possesso della Questura» l'accusa lanciata da attivisti del Movimento No Tap sul ferimento di una signora durante quello che la polizia di Stato di Lecce definisce «una azione violenta e mirata contro» le forze dell'ordine. In una nota la Questura di Lecce ribatte alle accuse rivolte dai No Tap nella conferenza stampa di ieri e parla di «strade e tutti gli ingressi già resi inaccessibili, per le barricate e gli impedimenti fisici collocati da un gruppo di circa 40 attivisti, molti dei quali travisati, presenti fin dalle 4.30 precedenti». Questo, sottolinea la Questura di Lecce, «si evince dalla visione di filmati e foto in cui si vede come l'azione fosse in realtà un attacco preordinato e quella che è stata definita dagli attivisti una passeggiata, in realtà era una azione violenta e mirata contro le Forze di Polizia».

Che, ricostruiscono dalla Questura, «rendeva necessario l'immediato intervento del contingente di polizia presente nel cantiere, che non aveva altra possibilità di uscita se non da quello stesso cancello dove il quale gli attivisti stavano costruendo una barricata». «Nella circostanza - si legge ancora nella nota - i battenti del cancello sono stati aperti verso l'esterno per impedire agli aggressori di invadere il cantiere e per consentire, senza alcun ostacolo, l'uscita del personale di polizia. La signora si è fatta male semplicemente perché in quel momento non passeggiava, ma sostava troppo a ridosso dell'unico cancello da cui erano costrette ad uscire le forze di polizia, in soccorso dei colleghi all'esterno, come si evince in modo univoco dal filmato». La Questura di Lecce contesta anche la notizia che la signora non sia stata soccorsa dalla polizia: «la circostanza - si legge nella nota - è smentita sia da un contatto telefonico registrato alle ore 06.44 dalla Sala Operativa della Questura e dalla Centrale del 118, ma anche dalla stessa signora che a caldo dichiarava di essere stata aiutata dai poliziotti. Infine la prognosi di 7 giorni con codice verde in uscita appare scarsamente aderente alla cruenta dinamica dei fatti riferita dalla signora ai giornalisti». Ieri due minorenni sono stati sorpresi a collocare grosse pietre prelevate dai muri a secco tra via Puglia e via San Niceta: erano tra gli attivisti presenti sul posto il 9 dicembre, sono stati denunciati per danneggiamento e nuovamente affidati ai rispettivi genitori. Altri quattro attivisti sono stati denunciati perché colpiti da foglio di via obbligatorio e nonostante questo presenti nell'area adiacente il cantiere. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia