Il Csm ha revocato dall'incarico di giudice onorario a Marcella Scarciglia, 45 anni, di Veglie, arrestata il 12 giugno dell'anno scorso con l'accusa di avere chiesto...
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C'è il provvedimento del Csm. Dunque, Marcella Scarciglia è fuori dalla magistratura onoraria. Fatti salvi esiti diversi di eventuali ricorsi al Tar Lazio ed al Consiglio di Stato.
Intanto ha rinunciato a difendersi nel procedimento avviato dal Csm dopo la segnalazione arrivata l'anno scorso dall'allora presidente distrettuale della Corte d'Appello di Lecce, Roberto Tanisi: si è avvalsa del diritto del silenzio, la Scarciglia, dopo avere rinunciato a comparire nelle audizioni del 3 dicembre, del 28 gennaio, del 4 marzo, del 17 aprile e del 20 maggio.
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L'iter per la revoca, dopo il provvedimento di sospensione dal servizio adottato nei giorni seguenti all'arresto, ha intanto fatto il suo corso: nella seduta del 17 giugno la sezione autonoma per i magistrati onorari del consiglio giudiziario della Corte d'appello di Lecce, ha proposto al Csm la rimozione dall'incarico: perché i comportamenti contestati alla Scarciglia, ed ammessi nell'interrogatorio di convalida dell'arresto in flagranza relativamente alla richiesta della tangente, sono in contrasto con i doveri di indipendenza, imparzialità ed equilibrio del magistrato.
La proposta è stata accolta dal Csm tenendo anche conto delle ammissioni fatte dalla Scarciglia durante l'interrogatorio: perché ha compromesso il prestigio delle funzioni, hanno stabilito i giudici nel provvedimento notificato venerdì della scorsa settimana.
Si parla di fatti di particolare gravità, in quel documento. Anche per avere dimostrato di asservire la funzione di giudice ad interessi economici. Comportamenti che hanno avuto una incidenza diretta sull'esercizio della funzione di giudice e dannosi del buon andamento dell'amministrazione della giustizia, le motivazioni della revoca dalle funzioni di got di Marcella Scarciglia.
Parallelamente c'è il procedimento penale che vede la ex got difesa dagli avvocati Giuseppe Corleto ed Antonio Malerba. Per l'accusa di concussione, quella della mazzetta, è indagato anche il cancelliere Amedeo Donno, 49 anni, di Sogliano Cavour (difeso dagli avvocati Ubaldo Macrì e Carlo Congedo). L'accusa di corruzione in atti giudiziari è contestata anche a Franco Serra, 74 anni, di Gallipoli (avvocato Raffaella Donadio), l'indagato indicato come il compagno della ex got. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia