Dopo il dolore e lo sgomento per la perdita di una giovanissima vita, ora non resta che risolvere un mistero. Quello che legava Lorenzo Rampino, ultima vittima della strada, alla...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Lorenzo guidava una moto senza targa e che non era sua. O almeno non risultava esserlo per i suoi genitori che ignoravano l’esistenza di quel bolide potentissimo. A dipanare ogni dubbio, e a risalire all’ultimo vero proprietario dovranno essere le indagini e i controlli che saranno eseguiti nelle prossime ore.
Ad una prima identità dell’ultimo proprietario del mezzo si è potuti risalire dopo i controlli eseguiti ieri partendo dal numero del telaio del motociclo. Ma due sono gli elementi chiave che destano qualche dubbio sul perché quella motocicletta si trovasse ieri sera, o chissà da quanto tempo e dove, proprio a Surbo. Dopo i primi controlli eseguiti dagli agenti di polizia municipale intervenuti sul luogo dell’incidente, insieme ai soccorritori del 118, la moto risulta essere intestata ad un uomo residente al Nord, e originario della provincia di Novara.
Da un controllo più approfondito, inoltre, il numero di telaio del mezzo risulta radiato dall’elenco dei motocicli che possono circolare in Italia. Questo, quindi, porta a supporre che il mezzo avrebbe dovuto trovarsi, in realtà, già all’estero. Ma chissà per quale motivo, invece, era ancora in Italia. E per lo più nella disponibilità di un ragazzo giovanissimo, non ancora ventenne, che mai avrebbe potuto guidare una motocicletta così potente come quella Yamaha R6 posta ora sotto sequestro su disposizione del sostituto procuratore Giovanni Gagliotta.
Quanto alla dinamica dell’incidente, maggiori informazioni su quanto accaduto a Lorenzo potrebbe fornirle l’esame autoptico che sarà eseguito nelle prossime ore per capire quale siano state le cause che ne hanno causato il decesso.
Intanto, ieri pomeriggio, i primi manifesti funebri con i messaggi di cordoglio da parte degli amici del ragazzo sono stati affissi sui muri dell’abitazione dei genitori Cristina e Massimo Rampino, in via Umberto I all’angolo con via De Dominicis. Parenti e vicini di casa del ragazzo e i suoi amici sono ancora increduli per quanto accaduto.
Sulle bacheche Facebook dei suoi amici più cari, che non si rassegnano all’idea di averlo perso, campeggiano ora solo messaggi di addio, pieni di dolore, e un video che lo ricorda attraverso una carrellata di foto che lo ritraggono allegro e pieno di vita. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia