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«Aiutatemi. Eccomi sono qui. Venite a prendermi». Erano precisamente le 23 e 43 minuti di lunedì, quando alcuni pescatori sportivi di ritorno dalla loro battuta, hanno sentito le richieste di aiuto urlate da Roberto Paladini, il 61enne subacqueo residente a Torre Lapillo, disperso dalla tarda mattinata di lunedì al largo dello specchio acqueo del Salento compreso tra la Torre di Porto Cesareo e la marineria di Sant’Isidoro, a poco più di 5 miglia marine dalla costa.
La muta che lo ha protetto e la lucidità, nonostante tante ore a galleggiare e farsi trasportare dalle correnti, per l’esperto sub sono state fondamentali, le ancore della sua salvezza.
Il racconto degli amici: «Così Roberto è stato trascinato via dalle correnti»
A raccontare l’incredibile giornata del sub Paladini, sono proprio alcuni amici e conoscenti di Roberto, quelli che hanno pregato e sperato che il “mare amico” non l’avesse inghiottito portandoselo via per sempre. «Aveva scelto di tuffarsi al solito posto, alla “Pianura» – raccontano emozionati per aver sentito in diretta via cellulare la sua voce e le rassicurazioni sul suo buono stato di salute -. Si tratta di un grande zona senza strapiombi e con un fondale importante. Una zona che Roberto conosce bene». E lì cosa è successo. «Purtroppo il mare, chi lo conosce lo sa, presenta tante insidie che non bisogna mai sottovalutare. Lunedì il pericolo principale era la corrente di fondo, davvero importante e che a nostro avviso, e secondo il suo racconto, lo ha ingannato. Non erano ancora scoccate le 13, quando Roberto avrebbe voluto rientrare. Un’immersione e la risalita lungo la cima dell’ancora. Poi l’arrivo in superficie, via la maschera, la prima pinna, la seconda e lo sforzo che si fa sentire e lo allontana dalla cima e dalla sua barca: tre metri, poi cinque, dieci fino a non riuscire più a raggiungere la barca». La fine? «Manco a dirlo – commentano gli amici - Gli mancavano le forze per raggiungere la barca ed ha preferito galleggiare “come fa un morto” rimanendo vigile e sperando nel passaggio di qualche natante». La fortuna lo ha assistito davanti alla costa di Santa Caterina.
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Quotidiano Di Puglia