In città si aprono le porte delle chiese grazie al lavoro dei giovani cittadini. Anche quest’anno Lecce partecipa all’iniziativa “La scuola adotta un...
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In città si aprono le porte delle chiese grazie al lavoro dei giovani cittadini. Anche quest’anno Lecce partecipa all’iniziativa “La scuola adotta un monumento”, il progetto nazionale nato nel 1993 da un’idea della Fondazione Napoli Novantanove e pensato per educare i giovani a rispettare il patrimonio storico-artistico ambientale e a comprendere il significato delle azioni di tutela e di valorizzazione del patrimonio artistico. Come da tradizione, alcuni tra i monumenti e i luoghi storici del territorio salentino saranno affidati nelle mani degli studenti di alcuni istituti scolastici di Lecce e provincia: i ragazzi diventeranno delle vere e proprie giovani guide, pronte a illustrare ai grandi il patrimonio storico e artistico del Salento. L’iniziativa sarà presentata ufficialmente lunedì a Palazzo Carafa alla presenza dell'assessore alla Pubblica Istruzione Nunzia Brandi, della dirigente di settore Annamaria Perulli e dai dirigenti degli istituti scolastici interessati.
A essere coinvolte sono state le scuole primarie Battisti, De Amicis, Castromediano, gli Istituti Comprensivi Ammirato-Falcone, Stomeo-Zimbalo, Galateo-Frigole, la scuola secondaria Ascanio Grandi, gli Istituti Gesù Eucaristico, Smaldone e Marcelline.
«La scelta dei monumenti è frutto di un percorso e di un programma affidato ai ragazzi – spiega la dirigente Annamaria Perulli –. L’iniziativa si è consolidata negli anni e noi siamo orgogliosi che si sia creata una vera e propria rete, non solo a livello locale ma che coinvolge anche numerosi comuni del Salento. In questo modo i ragazzi hanno l’opportunità di conoscere i monumenti presenti sul territorio. Non imparano passivamente ma sono in grado di illustrare la propria conoscenza». Un progetto ambizioso e che, anche se per poco tempo, renderà fruibile alcune tra le chiese storiche della città, punto di forza del turismo ma che oggi risultano poco accessibili dai visitatori. L’esperimento, infatti, potrebbe aprire qualche spiraglio di luce sulla questione “chiese chiuse” di Lecce.
Dopo le proteste dei turisti e i numerosi incontri e tira e molla tra Curia e Palazzo Carafa, la completa fruizione delle chiese della città resta ancora un miraggio. Un problema particolarmente sentito soprattutto durante gli ultimi ponti festivi del 25 aprile e l’1 maggio scorso, dove la città è stata invasa da turisti costretti ad ammirare le chiese del barocco leccese solo dall’esterno. La questione per adesso rimane ancora in sospeso: in attesa di sapere i dettagli del programma “Open Days” promosso da Puglia Promozione e che dovrebbe partire dal mese di giugno, a livello locale sono tanti ancora i nodi da sciogliere, legati principalmente a problemi di budget. Un problema che rischia di minare l’immagine turistica di Lecce proprio alle porte della stagione estiva. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia