Addio strisce pedonali. E attraversare diventa un’impresa, soprattutto agli incroci della zona Mazzini. Sgm e Comune avrebbero dovuto cancellare le zebre fuorilegge...
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Il caso è venuto a galla a metà marzo, quando rispondendo a una diffida di Adoc e Codacons, il Comune ha accertato che strisce pedonali e scivoli per disabili non rispettano il Codice della Strada.
I rilievi di Palazzo Carafa hanno interessato circa 30 intersezioni del quartiere Mazzini, ma le associazioni dei consumatori hanno segnalato che è tutto il territorio leccese a soffrire lo stesso problema, da piazza Ariosto al quartiere Leuca. Mentre infatti il Codice della Strada stabilisce che «in presenza del segnale “Fermarsi e dare precedenza”, l’attraversamento pedonale, se esiste, deve essere tracciato a monte della linea di arresto, lasciando uno spazio libero di almeno cinque metri», a Lecce le strisce blu per la sosta a pagamento sono contigue a quelle per l’attraversamento pedonale ed entrambe si trovano, quasi sempre, a ridosso degli incroci, con il rischio che i pedoni finiscano sotto le ruote delle auto in transito.
Dopo la diffida, Palazzo Carafa aveva 90 giorni di tempo per adempiere agli obblighi di legge. E il dirigente dell’Ufficio Traffico Puce, al termine dei 90 giorni, ha risposto ad Adoc e Codacons per confermare che tutti gli incroci esaminati non sono a norma e che verrà redatto un progetto per la messa in sicurezza delle strade, piano che includerà non solo l’adeguamento della segnaletica verticale e orizzontale, ma anche lo spostamento delle rampe dei disabili costruite in posizione sbagliata e l’installazione di transenne parapedonali per la canalizzazione del flusso pedonale. Dopo i rilievi comunali, anche la Sgm si è messa al lavoro per controllare le intersezioni, in particolare quelle a ridosso di semafori e segnali di stop. All’inizio di aprile, la società che gestisce il trasporto pubblico ha sistemato infatti l’incrocio tra via Tito Minniti e via Salvatore Grande. Ma poi tutto si è fermato. E, anzi, le strisce sono state eliminate senza che ne venissero disegnate di nuove.
«Stiamo rilevando - dicono Alessandro Presicce di Adoc e Massimo Todisco del Codacons - anche grazie a diverse segnalazioni da parte di cittadini, che alcune strisce illegittime sono state eliminate, ma non ancora ripristinate nella posizione corretta. Viceversa sono state eliminate o riposizionate altre che erano a norma. Per questo chiediamo all’amministrazione, esercitando il diritto di accesso di cui Adoc e Codacons sono dotati, di comunicarci se vi sia un piano complessivo di riposizionamento degli attraversamenti pedonali, in modo tale da verificarne la legittimità. E ciò anche in considerazione del fatto che comunque sugli incroci rimessi a norma non sono stati installati i sistemi di protezione per l’incanalamento dei pedoni - concludono i rappresentanti delle associazioni dei consumatori - anch’essi previsti dal Codice della Strada».
Per Sgm, intervenire e spostare le strisce pedonali e gli scivoli, potrebbe significare perdere circa 400 stalli per il parcheggio a pagamento. E alla luce del fatto che ogni stallo frutta all’azienda circa 300 euro al mese, Sgm potrebbe arrivare a perdere fino a un milione e 440mila euro di incassi all’anno e la città risvegliarsi con un problema di parcheggi in più, quasi non fosse già costretta a fare i conti con la carenza cronica di aree per la sosta. Tuttavia secondo Sgm - come aveva precisato tempo addietro il direttore Ugo Guacci - è possibile che l’eventuale perdita di parcheggi venga compensata dall’eliminazione dei cassonetti in tutta la città, per l’avvio della raccolta differenziata “porta a porta”. Eliminazione che, in queste ore, sta interessando anche il quartiere Mazzini. Non resta che sperare che, una volta tolti i cassonetti dalle strade, al quartiere Mazzini tornino le strisce pedonali.
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Quotidiano Di Puglia