Il segreto d'indagine? Una pura formalità, per il pubblico ministero Emilio Arnesano. Anzi: un inutile fardello di cui liberarsi senza particolari remore persino quando...
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Il comportamento del pubblico ministero Arnesano, secondo gli inquirenti è piuttosto grave. E dimostrano come sia assolutamente necessaria la misura più restrittiva tra quelle disponibili, ovvero il carcere. L'episodio citato è solo uno degli ultimi riscontrati dalla Finanza. Che ha continuato ad indagare fino a poche settimane fa. E proprio questi ultimi fatti hanno spinto i magistrati potentini a disporre gli arresti. «A riprova del fatto che il pericolo di reiterazione sopra descritto ricorra in maniera particolarmente pregnante - scrive il giudice per le indagini preliminari Amerigo Palma - intervengono gli esiti della più recente attività di intercettazione ambientale e telefonica, cristallizzando appunto la propensione costante a delinquere (anche per piccoli favori ricevuti) del magistrato ed il suo inserimento quale perno del descritto sistema, in un più ampio contesto di malaffare». E del resto, poco prima, lo stesso gip aveva usato parole durissime per descrivere la condotta di Arnesano nei quattro mesi di indagine: «Questi può essere considerato un criminale molto versatile in quanto abituato ad abusare di qualsiasi potere gli sia attribuito. Ciò dipende dal fatto che non ha alcun rispetto della legalità: l'intera sua condotta è piegata esclusivamente al raggiungimento di scopi illeciti, a commettere favoritismi a favore di conoscenti e amici». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia