Dalla derubricazione da lesioni volontarie a lesioni colpose, fino alla messa alla prova che prevede volontariato per i disabili. Per due volte alla settimana. Per dieci mesi....
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Conseguenze non volute, ha stabilito il gup nella scorsa udienza in chi aveva accolto la richiesta di messa alla prova: le lesioni restano, ma non lo spinse con l'intenzione di fargli del male. Lo spinse solo come atto di prevaricazione, per costringere il compagno di classe a consegnarli il pacco di patatine stava consumando. Un litigio fra ragazzi, insomma, degenerato in modo imprevisto. No bullismo, ma spinte reciproche. La messa alla prova per il comportamento inidoneo tenuto in classe. Che è poi la tesi sostenuta dall'avvocato difensore Alessandro Costantini Dal Sant.
Ieri il giudice ha applicato il programma di messa alla prova disposto dai Servizi sociali. Un percorso rieducativo che vuole insegnare al giovane imputato a trattare con i più deboli. Con i disabili. Un modo per insegnare a relazionarsi con gli altri escludendo a priori metodi violenti come quello adottato a scuola il 19 aprile dell'anno scorso con il compagno di classe.
Un percorso rieducativo piuttosto lungo, tenuto conto che si tratta di un minore e tenendo presente che il Tribunale ordinario si limiti a disporre un programma di pochi mesi per gli automobilisti finiti sotto processo con laccusa di guida in stato di ebbrezza.
Per due volte alla settimana questo ragazzo, che oggi a 17 anni, dovrà modificare le abitudini adottate ed adattate alla sua età: le uscite con gli amici, lo sport, lo studio, i viaggi, le ragazze, lo smartphone ed altro ancora. E passerà i pomeriggi ad imparare la pazienza, il sacrificio, il valore dell'assistenza e dell'approccio umano al diverso.
Al termine di questo percorso il giudice Colluto valuterà se ci saranno i presupposti per dichiarare l'estinzione del reato. Cioè, se questo studente possa mettersi alle spalle definitivamente questa vicenda, senza che restino tracce sul casellario giudiziale. Se ne parlerà nell'udienza fissata per il 10 febbraio dell'anno prossimo.
I familiari della vittima hanno intanto dato incarico all'avvocato Silvio Verri di seguire l'esito dell'iter giudiziario. Dalla loro iniziativa nacque il procedimento penale avviato l'anno scorso dalla Procura per i minorenni, per l'ipotesi di reato di lesioni volontarie. Il ragazzo finito contro il banco cominciò ad accusare dolori lancinanti, una volta rientrato a casa. Ed il giorno dopo mentre era scuola, fu trasportato in ambulanza dal personale del 118 per essere operato d'urgenza alla milza. Tutto per un litigio fra ragazzi.
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Quotidiano Di Puglia