Specchia, si dimette la sindaca: "Non sono riuscita a scardinare un sistema viziato"

Il municipio di Specchia
Si è dimessa con una lettera resa nota nella tarda serata di sabato 18 luglio la sindaca di Specchia, Alessandra Martinucci. Le dimissioni seguono un periodo di crisi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si è dimessa con una lettera resa nota nella tarda serata di sabato 18 luglio la sindaca di Specchia, Alessandra Martinucci. Le dimissioni seguono un periodo di crisi politica che nei mesi scorsi aveva portato alle dimissioni di ben sei ormai ex amministratori. Dal 27 maggio 2019 al 18 luglio 2020: la prima esperienza di una donna sindaco a Specchia è durata quasi 14 mesi. Infatti la Martinucci è stata la prima donna ad amministrare la piccola cittadina che conta circa 4.800 abitanti, nominata nel 2007 dalla Commissione europea miglior paese d’Italia per qualità della vita. Martinucci fu eletta con la lista "Fare" con 1.465 voti, sconfiggendo Emanuele Giangreco della lista "Insieme si può" (1.133 voti) e Francesco Biasco della lista "ConSenso Civico" (632 voti). La Martinucci lascia l’incarico parlando di una "sconfitta per non essere riuscita a scardinare un sistema viziato. Ho conosciuto – scrive nella lettera di dimissioni – un ambiente profondamente insalubre, e nonostante credessi che con le mie mani operose avrei potuto ripristinare quegli ingranaggi ossidati così da contribuire al cambiamento di un modo di fare politica; purtroppo, questa sfida con me stessa non l’ho vinta". Continua la Martinucci: "Troppo semplice abbandonare la nave quando affonda, attribuendo, con arroganza, presunzione e supponenza, tutte le colpe a chi resta. Irresponsabile e meschino scendere da quella nave poche ore prima per salvare egoisticamente solo la propria pelle, senza curanza di chi resta: non è questo l’atteggiamento di un amministratore".
Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia