I Carabinieri della Stazione di Specchia hanno sottoposto a fermo per violenza sessuale aggravata e continuata un 55enne di Andrano. La violenza è stata commessa nei...
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E’ una brutta storia di violenza e infanzia negata quella che emerge nel tacco d’Italia. Tutto ha avuto inizio nel modo più banale possibile: una mamma che per puro caso ha preso il cellulare della figlia di soli dodici anni per una chiamata urgente. La prima schermata che si è aperta è stata quella di un video con immagini scabrose. Continuando a visionare il filmato, la mamma si è accorta che la “vittima” delle violenze era la sua povera bambina. La donna, senza frapporre indugi, è corsa a chiedere aiuto ad una Caserma dei Carabinieri lontana dal suo paese; la scelta è caduta sulla Stazione di Specchia.
Immediate sono partite le indagini per scoprire l’identità del violentatore e di lì a poco i carabinieri hanno bussato alla porta del 55enne di Andrano.
La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di accertare che i video memorizzati nel cellulare della bambina, inviati dal suo violentatore per minacciarla e continuare ad usarla, altro non erano che la punta dell’iceberg. Per mesi la vittima ha subito in silenzio, schiacciata dalla paura e dalla vergogna, senza avere mai il coraggio di raccontare alla madre cosa le accadeva. In alcune registrazioni, acquisite agli atti dell’inchiesta, si sente chiaramente la bambina implorare il suo persecutore di lasciarla stare. Fatti poi confermati anche in sede di ascolto protetto, dinanzi al Tribunale per i Minorenni.
Il telefonino, il tablet e il computer usati dall’uomo per riprendere i rapporti sessuali e nelle cui memorie digitali sono stati recuperati i video, sono stati sequestrati. L’uomo è stato rinchiuso nella Casa Circondariale di Lecce. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia