Sì dal Tar: il palazzo delle Poste sarà trasformato in abitazioni

Il Palazzo delle Poste in piazza Libertini
Da uffici ad appartamenti nel cuore della città, vista Castello. Il Palazzo delle Poste, che si affaccia su piazza Libertini, avrà un futuro differente da quello...

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Da uffici ad appartamenti nel cuore della città, vista Castello. Il Palazzo delle Poste, che si affaccia su piazza Libertini, avrà un futuro differente da quello attuale.

Il Tar, infatti, ha dato via libera all’intervento di “trasformazione” confermando sostanzialmente il cambio di destinazione d’uso - residenziale - che Palazzo Carafa ha effettuato in base alla nuova Lecce Sblocca Italia.
Dunque, terminato il contenzioso che ha visto protagonisti l’impresa Mr Investment di Vittorio Morelli e la Sovrintendenza, che dopo l’acquisto dell’immobile da parte dei privati aveva indicato non poche prescrizioni circa l’intervento da effettuare sul palazzo delle Poste, è finalmente terminato. Sull’area, infatti, esisteva un vincolo, ignorato anche dal piano regolatore, risalente al 1983 e in base al quale la Soprintendenza “pretende” un suo esame preventivo “di progetti relativi a eventuali lavori di trasformazione e manutenzione dell’immobile.
La sentenza ieri mattina: i giudici del Tar hanno accolto il ricorso presentato dall’impresa rappresentata dall’avvocato Saverio Sticchi Damiani.
 
Una lunga storia quella del recupero dell’immobile passato anche dal provvedimento di revoca del permesso a costruire avanzato dal dirigente dell’Urbanistica Luigi Maniglio dopo le polemiche sorte, durante lo scorso anno, a seguito di un permesso a costruire rilasciato dallo stesso Maniglio dando il via ad una variante a costruire senza passare dal consiglio comunale, ma basandosi piuttosto sul parere legale dell’avvocato dell’impresa, grazie al quale è stata cambiata la destinazione d’uso dell’immobile che nel piano regolatore risulta essere F22 ed F24 e quindi non compatibile con la destinazione residenziale.
Il governo cittadino, poi, su relazione dell’assessore all’Urbanistica Severo Martini, aveva proposto in consiglio comunale la delibera per il rilascio del Permesso a costruire in deroga “stabilendo che il rilascio sia subordinato alla corresponsione, oltre a quanto dovuto per oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, anche del contributo straordinario quantificato secondo i criteri individuati e le modalità definite dall’amministrazione comunale”. A mettere una pietra sopra, sulla vicenda, ripristinando le regole i giudici amministrativi: via libera al progetto. «La sentenza pur rilevando l’interesse culturale dell’immobile - spiega Sticchi Damiani - ha confermato la legittimità dell’istanza della società e dell’autorizzazione rilasciata dal Comune».

I 32 appartamenti di lusso, vista Castello di Carlo V, dunque si faranno eccome. E potrebbe essere il momento della svolta anche per il mercato dell’abbigliamento che ogni giorno trova posto in piazzetta Libertini e che da anni l’amministrazione comunale ha intenzione di spostare nella zona di Settelacquare.
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Quotidiano Di Puglia