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La "casa" degli arbitri di Lecce intitolata alla memoria di Daniele De Santis, il giovane arbitro di calcio, brutalmente ucciso insieme alla sua compagna Eleonora Manta, il 21 settembre di due anni fa nel loro appartamento di via Montello.
C'era anche Trentalange
La cerimonia di intitolazione, preceduta dalla messa celebrata dal vescovo di Lecce, Michele Seccia, nella chiesa parrocchiale di San Massimiliano Kolbe, ha visto la presenza nella sezione di via Marinosci a Lecce, del presidente nazionale dell’Aia, Alfredo Trentalange e di numerose autorità del mondo dello sport e delle istituzioni. «Daniele rappresenta l'archetipo dell'arbitro - ha detto Trentalange. Un esempio da seguire per passione, dedizione e senso di giustizia. Quella stessa giustizia portata in campo dai direttori di gara per raggiungere la pace». Presenti alla cerimonia anche i genitori di Daniele De Santis.
L'incontro è proseguito con l'intervento del presidente della sezione leccese, Paolo Prato. «Daniele De Santis merita, per le sue qualità sempre testimoniate in vita e per il destino atroce che lo ha visto morire insieme alla sua Eleonora, di ottenere il riconoscimento della intitolazione della sezione di Lecce a suo nome: un delitto brutale e disumano lo ha tolto ai suoi familiari e alla nostra famiglia arbitrale, nel momento della sua più brillante futuribilità, testimoniata dalla promozione alla memoria nella stagione sportiva 2020-2021 nella Can. Si è affermato come arbitro – ha aggiunto Prato - e si è anche impegnato nella formazione dei giovani arbitri per la loro crescita umana e tecnica, di quei giovani che hanno visto in lui e continuano a viverlo come un esempio da seguire. Egli è pertanto, un patrimonio della sezione leccese, ed anche dell’intera associazione arbitrale, la cui memoria deve rimanere viva e vivificatrice per il futuro».
I ricordi commossi dei presenti
Ricordo commosso di Daniele ed Eleonora anche da parte del sindaco di Lecce, Carlo Salvemini. «Onorare la memoria di Daniele De Santis ed Eleonora Manta significa coltivare la speranza, la fiducia, la vita oltre il male assoluto che li ha colpiti, e con loro ha colpito la nostra comunità. Niente potrà restituirci Daniele ed Eleonora, ma grazie a manifestazioni come questa le loro passioni, l’affetto e la positiva impronta che hanno lasciato nella vita degli altri continuerà a vivere. Daniele sarebbe stato un eccellente arbitro che avrebbe reso orgogliosa la sua città, il mio augurio è che il suo impegno possa ispirare tanti altri giovani che sceglieranno di intraprendere questa carriera».
All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Figc Puglia, Vito Tisci, la delegata provinciale Figc/Lnd, Luana De Mitri, Elsa Valeria Mignone, procuratore aggiunto della Repubblica e i genitori di Daniele De Santis. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia